Difficile trovare una motivazione plausibile per una delle ultime esternazioni del ministro Giannini che si è lasciata andare ad un commento che servirà soltanto a complicare il percorso del “Piano Renzi”.
Stefania Giannini sostiene in sostanza di non considerare i sindacati “interlocutori privilegiati” nel confronto sulle linee guida.
E’ ovvio che la dichiarazione non poteva passare sotto silenzio ed è la CislScuola e dare per prima l’altolà al Ministro.
“Si tratta di una affermazione a dir poco singolare – sottolinea il segretario nazionale Francesco Scrima – visto che si colloca in un ragionamento sulle modalità di retribuzione del personale, materia tipicamente contrattuale”.
E così Scrima coglie anche l’occasione per togliersi qualche altro sassolino dalla scarpa: “Non è questo per la verità l’unico tema su cui il documento del governo invade prerogative della contrattazione, ma è certamente quello in cui l’ingerenza è più palese”.
Parlando poi della questione della valorizzazione del merito, Scrima afferma che il tema “ancora una volta viene dato in pasto alla pubblica opinione in termini di forzata semplificazione ideologica, stabilendo un’antinomia fra anzianità e merito che non trova riscontro in altri paesi”.
“Per la rappresentanza che esprimiamo – aggiunge ancora Scrima – abbiamo titolo ad essere attori nei processi di riforma, in una pratica di dialogo sociale che è cosa ben diversa da una semplice “consultazione” o da qualche sbrigativo sondaggio”.
Insomma, alla CislScuola non basta affatto essere consultati e ascoltati; la richiesta è ben altra ed è molto netta: per le meno sulla materia di carattere contrattuale la strada non può che essere quella di aprire un formale tavolo di confronto.
Resta da capire per quale motivo la Giannini si sia lasciata andare ad affermazioni che non facilitano i rapporti con i sindacati.
La spiegazione più banale è che, forse, il ministro ha poca esperienza di rapporti con le organizzazioni sindacali e non pensava che le sue dichiarazioni avrebbero irritato la “controparte”. Ma c’è anche un’altra ipotesi: forse la Giannini vuole davvero lanciare una sfida ai sindacati anche solo “per vedere l’effetto che fa”.
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