Toni trionfalistici del Governo dopo l’approvazione del decreto scuola da parte del Senato.
Il ministro Stefani Giannini non ha dubbi e lancia un suo tweet: “Un altro tassello per valorizzare eccellenze e rendere sistema più efficiente“.
Ora, per la verità, l’unica disposizione che può in qualche modo rientrare nel capitolo della valorizzazione delle eccellenze è quella che riguarda la stabilizzazione della Scuola sperimentale Gran Sasso (ma nel corso del dibattito in aula c’è anche chi ha fatto osservare che è facile recuperare fondi per questa Scuola togliendoli ad altri settori della ricerca);
per il resto si tratta di provvedimenti largamente dovuti e finalizzati non tanto a migliorare l’efficienza del sistema quanto piuttosto ad eliminare storture ed errori assolutamente evidenti per i quali non si dovrebbe neppure ricorrere ad una legge.
E’ questo il caso della norma sugli stipendi dei supplenti: è curioso che si debba approvare un’apposita norma per stabilire che i pagamenti vanno fatti entro 30 giorni; una regola del genere dovrebbe essere del tutto ovvia e scontata e che comunque non può in alcun modo essere contrabbandata come una disposizione adottata per “rendere più efficiente il sistema”.
Quanto poi alle norme che modifcano in qualche misura alcuni commi della legge 107 c’è davvero da chiedersi come sia possibile che a distanza di pochissimi mesi dalla sua approvazione quella che Giannini e altri membri del Governo hanno definito “riforma epocale” abbia già bisogno di interventi di “manutenzione”.
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