Durante il panel della Ericsson “Giovani, formazione lavoro nel nuovo mondo digitale”, Stefania Giannini, ha puntato la sua attenzione su: inglese, dimestichezza con le nuove tecnologia e attitudine problem solving. Queste secondo la ministra sarebbero le competenze che nel prossimo futuro dovranno essere trasversali a tutti gli studenti.
“La scuola è il luogo dove si genera l’innovazione”, ha affermato Giannini, “la nostra idea di istruzione”, ha dichiarato facendo riferimento alla riforma della scuola, “inverte il vecchio modello che ha formato la classe dirigente con i licei classici. Il nostro attuale modello è fondato sulla dinamicità per essere al passo coi tempi. Oggi dobbiamo formare per competenze, non per mestieri”, ha sottolineato.
Certe abilità in pratica dovranno essere patrimonio di tutti: “Chiunque dovrà avere competenze tecnologiche, anche il chirurgo quando opera i pazienti con sofisticati software progettati da ingegneri informatici”.
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“Il nostro modello di scuola ha introdotto l’innovazione a vari livelli: nella formazione degli studenti, con la flessibilità dei curriculum , ma anche in quella degli insegnanti. Pensiamo a un’istruzione che avvii col mondo del lavoro un dialogo in tutti i settori. Il primo strumento su cui stiamo investendo è il piano nazionale della scuola digitale. Non vogliamo lavorare solo sull’ infrastruttura di rete ma agire a tutto campo sugli skills, introducendo l’insegnamento dell’informatica e del linguaggio computazionale”.
Una scuola che riesca a cavalcare il cambiamento e a dare ai giovani gli strumenti per affrontarlo, insomma. Del resto, secondo stime Ericsson, il 65% dei bambini che oggi frequenta le scuole primarie avrà in futuro un job profile che in questo momento non esiste.