Giannini: intervento imponente

La ministra Stefania Giannini durante il question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione del M5S, è stata chiara a ribadire questa priorità del suo governo: un intervento imponente sull’edilizia.

Tuttavia, nonostante gli annunci, il piano di interventi lanciato dal premier resta ancora in gran parte sulla carta, tra risorse al palo, obiettivi non centrati e insufficientemente coordinamento delle azioni. Quasi 1,6 miliardi destinati a ristrutturazione e per nuovi istituti non sono utilizzati

Il Sole 24 Ore, che pubblica il report del question time, scrive  che la ministra Giannini, dopo aver ricordato «la costituzione dell’osservatorio per l’edilizia con compiti specifici di programmazione» e «l’avvio dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, che sarà resa pubblica il 22 aprile», ha dato i numeri delle risorse per le scuole belle, nuove e sicure.

«Le azioni già avviate si muovono su tre livelli fondamentali: la sicurezza delle scuole, l’adeguamento strutturale e l’abbellimento e l’edificazione di nuovi edifici ove necessario. Nel primo caso abbiamo stanziato finora in tutto 540 milioni che hanno consentito 2.264 interventi già realizzati, di cui 692 di messa in sicurezza e altri 1.636 aggiudicati e da realizzare nei prossimi mesi. All’adeguamento strutturale – ha continuato Giannini – sono riservati 280 mln effettivi che sono stati programmati per un totale di 17mila interventi nei prossimi 2 anni, incluso questo. Infine, il grande programma di mutui della Bei per un complessivo ammontare di 940 mln e 4mila interventi previsti». Questo «dà la misura dell’intervento imponente del governo a cui si associano – ha aggiunto il ministro – le misure contenute nel ddl La Buona Scuola, in cui 300 milioni sono utilizzabili per la costruzione di nuove scuole e 40 per il monitoraggio. Mi sembra – ha concluso – un’azione complessiva, strutturale che ci auguriamo potrà evitare episodi come quelli tristemente ricordati».

L’utilizzo di gran parte dei fondi previsti è ancora tutto sulla carta. Tanto per fare un esempio, il “decreto mutui” che secondo il Miur permetterà 940 milioni – previsto dall’ex ministro Maria Chiara Carrozza – è arrivato inGazzetta più o meno un mese fa, ma ancora si attendono i decreti attuativi. Si fa attendere anche il provvedimento per sbloccare i 350 milioni disponibili per le ristrutturazione energetiche delle scuole, più volte dato per imminente dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, mentre ancor più in ritardo è l’utilizzo dei 300 milioni Inail , previsti da un decreto del “fare” di luglio 2013 e inseriti nel ddl sulla Buona Scuola. Sul fronte dei fondi Pon per il 2014-2020, infine, secondo il Miur le scuole possono contare su un budget di 380 milioni: tutte risorse che, però, sono ancora da programmare. Lo scrive Il Sole 24 Ore

Pasquale Almirante

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