Quello che è ormai alle porte “un anno scolastico che si apre con un clic”: così si è espresso il 12 settembre il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, a margine del suo intervento alla Viu sull’isola di San Servolo, a Venezia.
Giannini ha fatto dunque riferimento alla “grande consultazione sul sito www.labuonascuola.gov.it”, riguardo alla quale il Ministro ha dichiarato di aspettarsi “che tutto il Paese si interroghi sulle grandi questioni: dalla valutazione alla formazione degli insegnanti, dalle nuove competenze al consolidamento delle grandi competenze che l’Italia possiede, nella storia dell’arte, nella musica, nelle discipline umanistiche, ma senza dimenticare le lingue straniere”. “Insomma – ha concluso – vogliamo una scuola che risponda alle sfide di oggi”.
Presa dalla curiosità e seguendo le indicazioni del Ministro dell’Istruzione, la redazione della Tecnica della Scuola si è immediatamente collegata con il sito internet http://www.labuonascuola.gov.it/. Trovandosi davanti, però, una versione praticamente analoga quella presentata una decina di giorni fa dal Governo sul sito istituzionale http://passodopopasso.italia.it/video/la-buona-scuola
Molti contenuti, infatti, sono ancora incompleti. Ad iniziare dalla parte tradotta in inglese (il pallino rosso in altro a destra contrassegnato con EN), che descrive la riforma solamente attraverso la sintesi dei 12 punti. Lascia molto perplessi, inoltre, la “versione accessibile”, cliccabile sempre in alto a destra la Home, che se si eccettua la colorazione è praticamente identica alla versione standard. Mentre i siti internet dedicati ai disabili visivi offrono almeno quattro versioni di tonalità e di corpo del carattere, proprio per adattare i contenuti dello schermo alle singole difficoltà di visualizzazione.
Infine, non si sa chi tradurrà per tutti i “consultati” i testi che verranno scritti dalle decine di migliaia di genitori, studenti presenti su tutto il territorio nazionale
A poche ore dall’avvio della consultazione nazionale, insomma, ci sono ancora alcune parti incomplete. E siccome il Governo ha sempre detto di volere chiedere il parere delle linee guida a tutti, quindi anche di chi ha difficoltà visive e a coloro che non conoscono l’italiano, sarebbe il caso di provvedere a completare il prima possibile anche le sezioni del sito ancora ferme ai titoli.
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