“Non è un problema di diritti da reclamare, peraltro sacrosanti nel caso dell’istruzione, ma è proprio una volontà di dare la percezione che viviamo in una società degna anche se ha ancora molte lentezze e molti ritardi”.
Così la ministra Stefania Gianni ha aperto, a Palazzo Chigi, i lavori della Giornata internazionale delle persone con disabilità annunciando la proposta di “istituire un consigliere alla disabilità”.
“L’insegnante di sostegno – ha aggiunto – non deve essere il delegato all’esclusione, è un modo antico ed antiquato di affrontare questo tema”.
“C’è un’abitudine non ancora superata nel nostro paese di dire male della scuola che ha i suoi difetti e certo è un atteggiamento che ci aiuta a non dormire sugli allori. Ma dobbiamo anche ricordare che in Italia siamo stati i primi ad abolire le classi differenziali nel 1971, chi ha meno di 46 anni ha beneficiato di questa legislazione”.
Attualmente, ha spiegato Giannini, “ci sono 230 mila bimbi disabili a fronte di 117 mila insegnanti di sostegno, è una proporzione che inizia ad essere virtuosa ma non basta”. Ora “servono non solo buone intenzioni ma buona politica, per realizzare la coesione sociale bisogna partire dagli anelli solo apparentemente più deboli della società”
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