Arrivano a piccole “dosi” le novità incluse nel decreto sulla scuola che a fine febbraio approderà in Consiglio dei Ministri. A proporle, alternandosi nelle interviste, sono i massimi esponenti del Governo sul fronte dell’istruzione. In particolare, il primo responsabile del Miur, Stefania Giannini, che la sera del 31 gennaio, a Udine, a margine dei Dialoghi del Premio Nonino 2015, ha parlato della sfida imminente che attende il Ministero dell’Istruzione: sono contenuti, ha confermato, nel ”decreto Buona Scuola su cui stiamo lavorando in questi giorni: a fine febbraio avremo dei potenziamenti di quello che già funziona bene”.
Entrando nel merito, ha sottolineato che innoveremo ”il modello di funzionamento e progresso in carriera degli insegnanti, che avranno finalmente la possibilità di aggiornarsi costantemente dal punto di vista culturale e saranno valutati, così come la scuola sarà valutata”.
Il destino per gli oltre 700mila docenti italiani sembrerebbe quello dell’aggiornamento professionale. Praticamente obbligatorio. Perché chi più ci darà dentro, chi parteciperà a corsi formativi, seminari, convegni professionali, ma anche alla realizzazione di prodotti didattici e culturali, avrà maggiori possibilità di accedere agli incentivi triennali. Mentre gli scatti di anzianità rimarranno in vita, ma con un ruolo sempre più marginale. La filosofia del merito riguarderà anche le scuole: quelle dove aggiornamenti e progetti saranno più “vivi” riceveranno più fondi e incentivi. Le scuole più “ferme”, invece, saranno penalizzate.
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Parlando di nuovi programmi scolastici, Giannini ha poi confermato che il Governo sposterà” nei primi anni della primaria la musica, l’educazione motoria, la lingua straniera”.
Per i fondi alla ricerca, per evitare il precariato ”credo che il grande sforzo che sta facendo questo governo sulla scuola – ha continuato Giannini – ci ha portato alla stesura del Piano nazionale della Ricerca che consegneremo nelle prossime settimane”.
Il ministro ha infine colto l’opportunità per commentare l’incontro con la filosofa Martha C. Nussbaum, Premio Nonino 2015, e il riconoscimento: ”Un appuntamento importante – ha detto -. Ho sempre guardato con attenzione e ammirazione all’attività della Fondazione Nonino, e per quanto riguarda la Nussbaum ho sempre seguito con interesse i suoi lavori, in particolare le riflessioni sul bisogno che la democrazia ha delle scienze umane, traendone viva ispirazione”.
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