“La scuola deve restituire la competizione, che non significa lotta tra pari per rubarsi il pane, ma sviluppare al meglio il proprio talento”.
A dirlo è stato il il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ospite il 22 luglio al Giffoni Film festival, in programma a Giffoni valle Piana (Salerno) fino a domenica 24, dinanzi ad un platea di oltre settecento ragazzi.
“La scuola e la società devono tornare ad essere competitive. C’è il bisogno di restituire competitività soprattutto alla società italiana che molta ne ha persa”, ha spiegato il responsabile del Miur.
La sua sottolineatura è giunta al termine di un lungo intervento, partito dalla scuola da intendere come “luogo elettivo della libertà di pensiero”, dove il cittadino deve “acquisire un punto di vista sul mondo”.
Parlando della scuola italiana, Giannini ha detto che “è un’ottima scuola, che ha alla base un principio di inclusione dal momento che cerca di non lasciare indietro nessuno. La società andrà dove la scuola la porta, per cui si tratta di una responsabilità enorme”.
“Questo tipo di iniziative – ha aggiunto – ci aiutano moltissimo a fare quello che noi abbiamo voluto fare con una legge: aprire la scuola alla società. La scuola è il primo luogo dove si deve mirare a superare queste disuguaglianza. La nostra scuola è inclusiva e per questo penso alla cooperazione. Oltre all’inclusione dobbiamo però pensare alla competizione”.
A quel punto, il ministro ha quindi rimarcato: per fare un vero salto di qualità, il nostro sistema scolastico deve tornare ad essere competitivo.
Pensando al tema della 46esima edizione del GFF, Destinazione, il ministro ha aggiunto: “La scuola italiana sta andando nella giusta direzione”.
In mattinata, Giannini aveva incontrato il Giffoni Dream Team, la community di giovani creativi e specialisti della web economy di età compresa tra i 18 e i 26 anni che, affiancati da esperti di innovazione digitale e new media, sono immersi in sessioni di ricerca e sviluppo tra workshop e laboratori operativi. A conclusione della sua visita, il ministro ai microfoni di Radio Immaginaria (l’unica radio di adolescenti in Italia), ha detto: “Più Giffoni e meno versioni. Stiamo lavorando a questo, ad una scuola che coinvolga sempre di più i ragazzi. La scuola non deve essere solo il luogo che vi fa studiare, che vi dà i compiti, che vi valuta, la scuola deve coinvolgervi. E, allora, vanno bene le versioni, ma servono tante attività come quelle che si svolgono a Giffoni. Questa è la buona scuola”.
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