La scuola come leva potente, la più potente, per uscire della crisi, il precariato endemico, l’articolo 3 della Costituzione. Sono i passaggi più importanti del discorso del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rilasciato dal palco del Cortile del Quirinale, in occasione della presentazione del nuovo anno scolastico.
Il responsabile del Miur ha detto di non essere il Ministro più importante, ma sicuramente “il più fortunato”. Quello a capo di un folto nucleo di ragazzi, i giovani italiani, con tanta “voglia di apprendere”. Ma anche tanti docenti “con voglia di insegnare”: assieme, alunni e docenti, rappresentano “la leva più potente che il nostro Paese ha a disposizione per uscire dalle secche di una crisi drammatica”.
Giannini si è rivolto ancora agli insegnanti, “il più grande esercito europeo che lavora in pace”, ha tenuto a dire il Ministro, ricordando anche che proprio cento anni fa prendeva il via il primo conflitto mondiale. E sempre sui docenti, Giannini ha sottolineato che “non possiamo trasformare in una guerra tra poveri le attese stipendiali e di carriera di una forza così importante per il Paese. Una forza lacerata dal precariato endemico e dal rischio della rassegnazione”.
Non poteva mancare il riferimento alla ‘Buona Scuola’, per la cui realizzazione é stato scelto “un metodo aperto”. Giannini ha detto che con le linee guida si vogliono potenziare, in particolare, alcuni principi: l’alternanza scuola-lavoro, l’apprendimento delle lingue, la musica, la storia dell’arte, lo sport e la scuola digitale.