La ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, in visita alla Cittadella del cinema del Giffoni Film Festival, incontrando i 750 giovani giurati della sezione Generator +13, ha detto: “A Giffoni 45 anni fa è stato piantato un seme che adesso è diventato una foresta rigogliosa”. Ai giovani “non descriverò il futuro – aggiunge prima di raggiungerli in Sala Truffaut – ma dirò come la scuola deve prepararli ad un futuro che è pieno di incognite. Parlerò di una scuola aperta che fa dell’inclusione il proprio punto di riferimento, il modello. Darò due parole chiave: cooperazione e competizione. La scuola è ma deve continuare ad essere il luogo nel quale si socializza e si cresce insieme ma anche il luogo nel quale si acquisiscono competenze e nascono le eccellenze, perché la società in futuro andrà dove la porterà la scuola”.
Parole ineccepibili quelle della ministra Giannini che però avrebbe dovuto aggiungere che la scuola, non solo è specchio della società, ma è anche scolpita sulle forme che i governi intendono adottare, quando non si ascolta per esempio chi la scuola ogni giorno la fa e la costruisce. E infatti, proprio per chiarire questo concetto, e cioè di non disturbare il macchinista, la ministra ha aggiunto: “Ogni volta che si cerca di introdurre un modello innovativo, e io sto cercando di fare questo assieme al Governo, si trova sempre una resistenza inerziale. Fare in modo che l’innovazione diventi trasformazione, non è cosa facile, ma è importante che sia trasformato ciò che si voleva trasformare”.
“La mia sfida è vincere le resistenze al cambiamento, che non è cosa da poco, ogni giorno si fa questo – aggiunge – si tratta di resistenze non sempre frutto di un disegno che si oppone, ma frutto dell’inerzia dei processi”.
Ma la ministra si è espressa anche sul tema – assai dibattuto – della chiamata diretta. “Aspetto cruciale, che interessa la selezione degli insegnanti. Mette un punto di novità: da una parte il fabbisogno della scuola, dall’altro il dirigente scolastico che si assume la responsabilità di convocare sulla base di criteri chiari e trasparenti”.
Da Giffoni Valle Piana, capitale del cinema per ragazzi ma anche osservatorio sul mondo, la ministra Giannini si è soffermata sulla “situazione drammaticamente inquietante che si vive in Turchia”, riferendosi alla sospensione della Convenzione sui diritti umani.
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“Voi che fate? Pensate? Innovate?”, ha detto pura Giannini rivolgendosi ai giovani. E la risposta non s’è fatta attendere: “Noi in verità pensiamo di innovare innanzitutto la scuola partendo dal tesoro di Giffoni. Vogliamo creare progetti – hanno detto i suoi giovani interlocutori – vogliamo affrontare temi importanti quali razzismo, inclusione, omosessualità utilizzando tutti gli strumenti a disposizione degli Istituti, le Lavagne Interattive Multimediali”.
La ministra ha ascoltato e poi ha sottolineato: “Le LIM ormai sono preistoria. Non bastano quelle, occorrono avanguardia, tecnologia, eccellenza. Contiamo con le prossime risorse – circa 1 miliardo di euro – di garantire connettività a tutti gli Istituti scolastici. Nel 2013 eravamo al 32%, adesso oltre la metà”.
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