Categorie: Didattica

Giannini: “Lingua inglese già alle elementari!”

In materia di insegnamento della lingua inglese il ministro Stefania Giannini e la responsabile scuola di Forza Italia hanno le idee particolarmente chiare.
Nella mattinata del 3 aprile, infatti, parlando a RTL Radio il ministro Giannini, dopo aver lamentato che la scarsa conoscenza di una lingua straniera da parte degli studenti italiani e una vera e propria emergenza, ha affermato “che l’apprendimento di una lingua ha una resa migliore se fatto da piccoli e quindi dovremmo partire addirittura dalla scuola dell’infanzia, ma sarebbe già un grande passo se cominciassimo dalla primaria”.
Nel pomeriggio la responsabile scuola di Forza Italia ha rincarato la dose: “Le dichiarazioni della Ministra Giannini sulla scuola [da notare che nel corso dell’intervista a RTL Stefania Giannini ha espressamente dichiarato di voler essere chiamata ministro e non ministra] sono, spesso, condivisibili. Come non concordare, ad esempio, con la proposta di estendere l’insegnamento dell’inglese alle scuole elementari?”
Ma la Giannini ha aggiunto anche una osservazione interessante in materia di formazione del personale: “Certamente gli insegnanti vanno formati ma non penso si possano riconvertire i maestri: otterremo risultati faticosi per loro e modesti per l’apprendimento degli alunni”. 
E’ possibile che Giannini e Centemero volessero riferirsi all’insegnanmento disciplinare in lingua inglese (CLIL), ma se è così avrebbero fatto bene ad essere un po’ più chiare, perché, come si sa, l’inglese si insegna alla primaria almeno da 20 anni, in quanto venne introdotto nei programmi già con la legge di riforma del 1990. 
Ma se anche così fosse qualche dubbio resta perché non si capisce bene dove si possano reperire risorse per inserire negli organici della primaria personale specializzato (e non maestri o maestre “riconvertiti”) in grado di insegnare la storia o la matematica usando l’inglese anziché l’italiano.
In una situazione in cui gli organici restano fermi a tre anni fa anche se gli studenti aumentano, l’idea del ministro Giannini ci sembra francamente poco credibile.

Reginaldo Palermo

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