Categorie: Politica scolastica

Giannini: nel 2014/15 il II ciclo Tfa, ma subito chiarimenti dal Mef sui finanziamenti a Istruzione e Ricerca

A margine dell’audizione in Commissione Cultura alla Camera del 24 aprile, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, non ha parlato solo di assunzioni e concorso a cattedra. Si è soffermato anche sui nuovi tirocini formativi attivi abilitanti, a cui ha detto di tenere tanto.

”Facciamo ripartire il Tfa per l’anno accademico 2014-2015, altrimenti questi ragazzi rimangono senza sponda”, ha tenuto a specificare Giannini. Sul numero di posti a disposizione, però, il Ministro non ha voluto dare indicazioni. Vale la pena ricordare, a tal proposito, nella prima tornata di Tfam, nel 2012, i posti messi a bando furono oltre 20mila (anche se poi ne andarono assegnati solo circa 13mila a causa dell’eccessiva selezione). L’ultima, anche unica, indicazione sull’entità di posti relativi al secondo ciclo dei Tfa rimane sempre quelle dell’ex ministro Carrozza, che nella scorsa estate indicò oltre 29mila posti a disposizione.

Il responsabile del Miur ha poi voluto sottolineare che intende incontrare presto il “collega” di Governo a capo del Mef, al fine di comprendere come stanno le cose sui finanziamenti ai comparti della formazione e della ricerca. ”Abbiamo concordato un incontro con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e lo faremo la settimana prossima. L’obiettivo è capire effettivamente, al di là dei singoli provvedimenti, quali sono le possibilità” economiche, ”soprattutto sui capitoli università e ricerca e su alcuni capitoli della scuola, come il Mof”, perché ”si programma quando ci sono fondi certi”.

Giannini ha poi aggiunto che ”l’obiettivo è procedere non più punto per punto, ma fare una panoramica”. Durante l’audizione, Giannini ha sottolineato che ”se vogliamo dare spazio alla programmazione e alla semplificazione” anche per università e ricerca ”è necessario” superare ”l’informale commissariamento” da parte del Mef. Resta ora da capire che ne pensa Via XX Settembre, soprattutto perché da quelle risposte dipenderà anche la proposta che Giannini sarà in grado di formulare ai sindacati a metà maggio in vista del rinnovo del contratto. Un dettaglio non certo marginale.

Alessandro Giuliani

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