Lo sciopero appena annunciato dai sindacati non scuote il responsabile del Miur, che rimane fermo sulle sue idee: “manifesto rispetto per chi sciopera. Stiamo cercando di costruire consenso su #labuonascuola, riforma culturale rivoluzionaria”, scrive in un tweet il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, commentando la proclamazione dello sciopero della scuola per il 5 maggio prossimo.
Bisogna ora capire se l’opionione del minsitro rimarrà immutata, in estrema difesa del disegno di legge di riforma, qualora vi sia un’adesione massiccia agli scioperi di questi giorni (24 aprile, indetto da Anief, Usb e Unicobas), del primo martedì di maggio, appena annunciato dai sindacati rappresentativi, e da quelli ormai “tradizionali” dei Cobas in corrispondenza di prove Invalsi e scrutini di fine anno.
Il ministro Giannini ha quindi confermato il concetto a margine del festival del volontariato a Lucca: “tutto il rispetto per una forma legittima di dissenso come lo sciopero”, ma il governo sta “cercando invece da un anno di costruire un ampio consenso intorno a una riforma in cui crediamo tantissimo, che è una riforma che ha dei principi rivoluzionari dal punto di vista culturale, del metodo e della governance delle scuole”.
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Il ministro si è detto certo che quando la riforma “sarà capita fino in fondo da tutti, ci sarà un’accettazione ma soprattutto una partecipazione ancora più ampia di quella che abbiamo trovato”.
Il titolare del dicastero dell’Istruzione ha quindi parlato del percorso parlamentare della riforma: “Il Parlamento sta facendo molto bene il proprio lavoro e noi seguiamo con assiduità i lavori della VII commissione. Non so se gli emendamenti saranno tanti, ma l’importante è che siano emendamenti di qualità che migliorino il testo come è corretto che avvenga nel dibattito parlamentare”.
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