La ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, parlando davanti all’assemblea dei sindaci riuniti alla Fiera del Levante, è intervenuta sulla questione del panino a scuola al posto della mensa.
“La mia proposta è che con il presidente dell’Anci, Decaro, e la ministra Lorenzin dobbiamo vederci la prossima settimana per le linee guida sulla salute alimentare nelle scuole e i servizi comunali. Se costano troppo e non sono di qualità allora c’è evidentemente un problema”.
“Dobbiamo lasciarla ai tribunali questa scelta? Io penso di no – ha sottolineato Giannini -, il panino può anche essere un diritto come dice il giudice ma è un atto individuale che si dissocia dagli altri”.
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E dunque scatterebbero anche per il panino delle linea guida, definite dai ministeri della Salute e dell’Istruzione con la supervisione dei Comuni, facendolo diventare una sorta di Moloch attorno al quale aprire magari convegni e dibattiti e soprattutto legiferare: chi l’avrebbe mai pensato che il panino potesse suscitare tanto interesse istituzionale?
Che potrebbe essere una soluzione, legiferare, per aiutare le scuole a fare chiarezza, togliendo tanti presidi e docenti dall’imbarazzo, benchè il nodo vero come sempre viene dribblato, e cioè quello di permettere ai comuni di pagare con propri fondi la mansa scolastica, non intervenendo dentro le tasche delle famiglie, o addirittura di non poterla pagare del tutto, di non potere cioè intervenire nemmeno con una quota parte e quindi senza essere nemmeno in grado di stipulare contratti con le ditte.
Ormai sono tanti i Comuni che hanno dovuto disdire con le ditte appaltatrici i contratti per la mensa scolastica ai bambini, non lasciando così altra soluzione alle manne che non sia di mettere nello zaino dei figli il classico e nello stesso mitico panino.