Nei sistemi educativi e della ricerca serve un maggiore coinvolgimento delle donne e delle ragazze: anche la ministra Giannini lancia un programma di dottorato congiunto tra le Università dei Paesi del G7 che favorisca la mobilità dei giovani talenti, soprattutto delle donne.
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“E’ un tema che tocca tutti, anche un Paese avanzato come il nostro, dove le studentesse sono ancora troppo poche nelle facoltà scientifiche. L’ho ricordato anche in altre occasioni: in Italia solo il 38% delle ragazze indirizza il proprio percorso formativo verso le materie cosiddette Stem – Scienza, tecnologia, ingegneria, matematica – ed è quindi più che mai necessaria – afferma Stefania Giannini – un’opera di sensibilizzazione allo studio di queste discipline che permetta di superare pregiudizi e stereotipi, a partire dalle famiglie“.
“Stamattina abbiamo anche rinnovato l’impegno dei nostri Paesi a rafforzare e coordinare meglio – dice ancora la ministra – le attività di ricerca per far fronte a grandi sfide globali: l’invecchiamento sano e attivo, le malattie della povertà (in primis malaria, tubercolosi e HIV), il futuro dei nostri mari e oceani, lo sviluppo di energia pulita. Tutti temi su cui e’ indispensabile una sempre maggiore collaborazione fra i Paesi del G7. In Italia abbiamo molte eccellenze in questi settori e sono priorità individuate anche dal nostro Programma per la ricerca. Nel nostro G7 dell’anno prossimo verificheremo i progressi compiuti e manterremo l’attenzione su tutti questi temi, soffermandoci in particolare su quello dell’invecchiamento attivo e sano, anche alla luce del progetto Human Technopole che sarà una nuova eccellenza italiana e mondiale in materia di genomica, analisi dei grandi dati e tecnologie umane“.