Per il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, è giunto il momento di uscire allo scoperto. Dopo la raffica di interviste, alcune delle quali definite da più parti “incaute per i diversi argomenti innovativi e le linee in controtendenza, tanto da ritrovarsi in poche ore contro sindacati e social network, giovedì 27 marzo il responsabile del Miur illustrerà alla VII Commissione di Palazzo Madama le Linee Programmatiche del suo Dicastero.
Fonti vicine al palazzo bianco di Viale Trastevere ci dicono che in queste ore Giannini è impegnato con i suoi più stretti collaboratori per definire gli ultimi dettagli della relazione che presenterà ai senatori che seguono più da vicino i destini dell’istruzione italiana.
Sui contenuti delle linee c’è il più stretto riserbo. Anche perché pare che su alcuni punti, dopo un mese abbondante di frequentazione dei piani alti del Miur, si sia ammorbidita. Smussando certe posizioni rigide, come quella delle 24 ore per tutti i docenti o le superiori ridotte a 4 anni, ereditate dal partito politico di appartenenza. E per questo c’è ancora più curiosità. Soprattutto su come il Ministro intende affrontare gli argomenti centrali. Come la valutazione, il merito, gli scatti automatici, i finanziamenti (anche alle scuole paritarie), il reclutamento e gli organici. Ma soprattutto c’è tanto interesse su come Giannini vorrà gestire la “patata bollente” del rinnovo del contratto. Su quale via, a tal proposito, intende percorrere: quella della concertazione con i sindacati oppure tenterà la via legislativa, con tutte le insidie e le lungaggini che comporta.
La lista degli argomenti da affrontare sarebbe ancora più lunga. Ma è meglio fermarci qui. Il tempo delle ipotesi e delle richieste è finito. Ora la parola passa al ministro Giannini. Che inizierà a presentare il suo programma alle ore 14,00.
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