Migliaia di docenti, studenti e famiglie sono scese in piazze contro il Ddl di riforma del governo Renzi. Il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, a margine dei lavori della commissione di Montecitorio sul ddl scuola, analizza la giornata: “Il precariato in Italia è arrivato alla punta massima del 18% nel 2007. Da quel momento c’e’ stata una stabilizzazione – spiega -. Noi con questo ddl portiamo il precariato alla sua dimensione fisiologica che è il 2,5%, ossia togliamo quella fetta di instabilità che ha impedito alla scuola italiana di fare sempre una programmazione di qualità.
Dibattito impedito come sostengono le opposizioni? Il testo, spiega il ministro, “è aperto, non abbiamo scelto il ddl in maniera casuale. Abbiamo scelto il disegno di legge perchè pensiamo che la scuola sia un tema centrale nell’agenda politica del governo, che la scuola sia il bene centrale della comunità e quindi lavorare in questo modo significa dare spazio a un dibattito parlamentare dopo i due mesi della consultazione”. Anche in commissione, conclude il ministro, “c’è un dibattito ampio, molto costruttivo e sereno”.
Sul dirigente scolastico, Giannini dice: è “un leader educativo” e “non si tratta di altre definizioni fantasiose che sono state fatte, basta leggere il disegno di legge. E’ un punto di forte novità che è dare ai presidi la responsabilità funzionale che hanno e che devono avere in maniera formale, riconoscibile e valutabile”.
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