Dopo Francesca Puglisi, anche il ministro Giannini difende la scelta del Governo di investire nell’alternanza scuola-lavoro: è “una opportunità di crescita”, ha detto a Berlino.
Investire sugli stage e sulla formazione giovanile in azienda è il giusto “approccio, che ha salvato molti paesi, dopo la crisi, dalla disoccupazione giovanile drammatica, che invece noi abbiamo”, ha risposto Giannini all’Ansa che lo ha interpellato sull’argomento, nello stesso giorno in cui almeno 60mila studenti hanno sfilato in diverse città italiane chiedendo anche di tornare indietro sul progetto, tradotto in legge attraverso la L. 107/15, di incentivare gli stage in azienda, a partire dal terzo anno di tutti gli istituti superiori (licei compresi).
Il ministro dell’Istruzione dice di non avere dubbi sull’argomento: l’alternanza scuola lavoro è e di “riconciliazione, fra il sapere teorico e le sue applicazioni”. Pertanto, a chi ha accusato questo modello evocando lo sfruttamento minorile, Giannini ha replicato facendo l’esempio del paese che ospita il G7: “parlarne proprio qui in Germania…”.
“Stiamo lavorando molto su questo tema, stanziando fondi importanti, che aiuteranno tutti gli studenti italiani ad avere finalmente una riconciliazione fra il sapere teorico e le possibili applicazioni”, ha concluso il titolare del dicastero di Viale Trastevere.
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