No, non si dimette. Era solo un pesce d’aprile (Anche Giannini lascia il Miur: mi dimetto. Al suo posto Faraone) che il nostro giornale regolarmente regala ogni anno ai suoi lettori: per estraniare, direbbe Bertolt Brecht, ma anche per riderci sopra, tra le trincee delle complicazioni, quando se ne riesce a cogliere però l’evidente intenzione.
Augurarsi poi che Giannini se ne vada veramente non contribuirebbe a risolverebbe i problemi della scuola che sono così tanti e avviluppati da necessitare più che una spada di Gordio e più di un Alessandro Magno.
In ogni caso il nostro scherzo ha fatto breccia! Nel breve volgere di appena due ore abbiamo avuto ben oltre 8mila accessi sulla notizia, una marea di commenti su Facebook, lettere da ogni parte e telefonate di conferma o di smentita, considerato che sono stati in molti a caderci. E questo non ce lo aspettavamo, anche perché tracce dello scherzo erano diffuse dovunque, compreso quel “Sic!”, a conferma di un presunto errore, e la citazione al sondaggio della Tecnica della scuola, causa prima delle sue dimissioni: un potere simile non lo ha neanche il New York Times”.
E infatti, la prima telefonata che abbiamo ricevuto, solo qualche minuto dopo la pubblicazione del post-pesce, è stata la seguente: “Non pensavo che un sondaggio della Tecnica fosse in grado di fare dimettere un ministro!”.
Sorpresi al Miur: nessuno ci ha informati! E mentre qualche funzionario telefonava alla nostra redazione per capire e farsi spiegare da dove era venuta fuori questa “uscita” che era “entrata” online inattesa tra le stanze ministeriali, qualche altro ci annunciava: “Ci hanno tempestato di chiamate, perché convinti che la ministra si fosse realmente dimessa”.
Una mail di supporto alle telefonate invece ci accusava di “misoginia” per via del riferimento al reggiseno che la ministra al mare non ama portare, dimenticando tuttavia che era stata inserita volutamente, proprio per “avvertire” che si trattava di uno scherzo, una spia del pesce d’aprile insomma, nella convinzione che un ministro dimissionario non possa mai curarsi di tanto poco. Eppure è successo anche questo: potenza dell’ironia e della parola satirica!
L’unica cosa che non sappiamo riguarda le reazione di “David-e” (in omaggio al David biblico) Faraone: ci avrà creduto anche lui? O avrà imprecato contro l’estensore della “bufala” del primo d’aprile? O magari si sarà compiaciuto, giudicandolo un auspicio alla sua futura (?) nomina? O si sarà detto: alla “Tecnica” lo sanno e io non so nulla?
Un mistero che forse sveleremo il prossimo primo aprile (se ci campiamo) del prossimo anno.
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