“La certezza” sull’avvio regolare dell’anno è nei “fatti: tutte le cattedre saranno coperte”. A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ospite di Uno Mattina Estate.
“Credo che questa sia la maggiore rassicurazione che possiamo dare, cioè una scuola che parte il 12 o 15 settembre, a seconda delle regioni, con tutti gli insegnanti che servono nelle classi e con un potenziamento che arriverà”. E ancora: “a settembre le scuole riapriranno con maggiore tranquillità di quanto non sia avvenuto negli anni recenti e soprattutto con una prospettiva di stabilità”, ha detto il ministro riferendosi allo storico piano di 103mila assunzioni previsto dalla Legge 107.
“Un piano – ha detto il ministro – che ha una straordinarietà non solo nei numeri ma anche nell’ambizione di porre fine finalmente alla piaga sociale e della scuola, cioè la discontinuità didattica legata al precariato storico”. Giannini ha ricordato che “abbiamo avuto 71.683 mila domande” di assunzione “e questa è un’opportunità straordinaria per gli insegnanti e che diamo alla scuola, agli studenti e alle famiglie. Diamo risorse, cioè denaro (il fondo di funzionamento sarà raddoppiato per ogni istituto) e docenti, che possano potenziare le competenze dei nostri studenti”.
Per Giannini, la mobilità dei docenti che verranno assunti “non sarà superiore a quella che è stata finora con le supplenze”, sarà “forse un po’ inferiore“, ha detto ancora il responsabile del Miur, invitando a non parlare di “deportazione” degli insegnanti: “Intanto userei le parole giuste – ha puntualizzato – le parole hanno un peso ed è importante usarle correttamente”.
Il responsabile del Miur non nega che “ci sono tanti insegnanti al sud: lo sono stati come supplenti e lo sono anche nel piano assunzionale, e molti più posti disponibili al nord. E’ un dato oggettivo su cui non possiamo fare nulla. Quello che noi stiamo facendo, una novità in positivo, è cercare di ridurre al minimo la mobilità. Una mobilità che tutte le generazioni del pubblico impiego hanno vissuto e nel nostro caso riguarderà il primo anno di scuola”.
{loadposition eb-clil-tutti}
Per Giannini, “la scuola è fatta dagli insegnanti e dal personale che la tiene aperta e la fa funzionare, ma è fatta per gli studenti. A regime, nell’arco di tre anni, dobbiamo dare regolarità a un sistema che non era regolare. Finora si spostavano i supplenti da sud a nord: noi partiremo con il concorso e vogliamo ridurre al minimo questa mobilità“, che comunque non sarà “abbinata alle supplenze ma a un posto fisso” per garantire “continuità didattica alla scuola”. Concludendo sulle assunzioni, il ministro ritiene che “il sacrificio di alcuni è necessario, in alcuni casi ineliminabile, ma funzionale a dare stabilità alla scuola”.
Sempre nel corso della trasmissione di Rai Uno, il ministro ha riassunto le novità introdotte con la “Buona scuola” per il potenziamento dell’offerta formativa: dalla lingua straniera alla musica, alla storia dell’arte. E sul futuro della didattica ha concluso: “Scuola digitale non significa solo avere strumenti e lim” a disposizione “ma insegnanti ben formati, in grado di coinvolgere gli studenti”.
Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola
Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…
La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…
Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…
Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…
Il conferimento delle supplenze temporanee si attua mediante la stipula di contratti di lavoro a…
Se il patriarcato non c’entra, ma c’entra il fenomeno degli stranieri che stanno arrivando in…