La ministra dell’istruzione, Stefania Giannini, sul rapporto tra immigrazione e scuola, ha risposto ai giornalisti, a Firenze, a margine di un convegno sul tema della migrazione e dell’integrazione: “Non possiamo fare solo buone pratiche occasionali. La Toscana ne ha, Prato è l’esempio che ho conosciuto anche molti anni fa, e quelle vanno diffuse, ma serve questo lavoro di sistema che stiamo facendo”.
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“Abbiamo introdotto -ha aggiunto Giannini- per la prima volta con la Buona scuola, la specializzazione di un insegnamento dell’italiano come lingua seconda, perché la prima carta di identità è la lingua, e il primo passaporto per l’integrazione è la competenza linguistica. Stiamo formando i nostri insegnanti in un piano pluriennale che coinvolge gli insenganti, i dirigenti scolastici e il personale amministrativo in una scuola aperta”.