“Proprio in questi giorni ne ho parlato con i rettori e con le forze della maggioranza a cui ho fatto capire l’esigenza di cambiare, con quale soluzione alternativa si vedrà. Il mio obiettivo resta quello di garantire l’accesso libero agli studenti che verranno misurati e selezionati in base agli esami e al loro curriculum”
La ministra, intervistata dal Sole 24 Ore, sostiene però che la riforma dovrà slittare di un anno, anche se “puntiamo già dal prossimo anno a introdurre un serio orientamento in tutto le scuole, perché questo è essenziale per una prima scrematura in base all’autoesclusione degli studenti che scopriranno così da soli di non avere l’inclinazione per medicina”.
Inoltre, dice Giannini: “Stiamo studiando una prova selettiva che elimini il test così come è stato finora, un calderone con 60 domande che non rispetta il principio del diritto allo studio e quello della meritocrazia. Per la riforma si partirà nel 2016 perchénon vogliamo mettere a rischio la qualità del primo anno del corso di Medicina, secondo per qualità solo alla Francia, secondo tutti i ranking internazionali”.
Qualità che si determina con la valutazione delle scuole, per cui, dice la ministra al Sole 24 Ore: “Cercheremo di trovare i fondi per l’Invalsi, perché la valutazione della scuola è un cardine. Così come per gli Afam, le scuole superiori che formano artisti e musicisti. Mancano 10 milioni, una goccia nel mare, ma essenziale per far partire la rivisitazione organica di tutto il comparto. Infine speriamo in qualche sforzo in più per la ricerca”.
Relativamente alle assunzioni dei precari nelle scuole dopo la sentenza Ue, Giannini afferma: “Non credo che si farà nulla su questo punto sulla manovra. Stiamo invece chiudendo in queste settimane la stesura del decreto specifico sulla scuola e lì ci occuperemo di queste questioni. Abbiamo comunque appena presentato un piano sulle assunzioni a Bruxelles agli organi della Commissione e c’è stata ottima accoglienza perchéstiamo dirigendoci nella direzione indicata dalla sentenza Ue”.
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