Al Governo per la Scuola “non ci siamo messi a lucidare gli argenti”, per cui “mi do otto”: a dirlo è stato il ministro Giannini al settimanale Oggi.
Nell’intervista, in edicola dal 7 ottobre, il titolare dl Miur si dà un alto voto per l’esito della Legge 107/2015: perché, spiega, “la riforma della scuola è in fase di attuazione. Il piano delle assunzioni è partito: sono stati assunti già 38 mila docenti e presto, a novembre, lasceranno il precariato altri 55 mila insegnanti. Le risorse, i tre miliardi previsti, ci sono”.
Il ministro nell`intervista parla anche dell`esame di maturità. E anticipa: “prevedo un cambiamento per il 2016-2017. Ci sarà un ripensamento delle prove scritte, anche alle Medie, in linea col modello educativo della riforma”.
Sulle proteste che la riforma ha suscitato, Giannini non fa drammi: “Le contestazioni sono arrivate essenzialmente dai sindacati. Chi scende in piazza non rappresenta la totalità del mondo della scuola”.
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E lo stesso vale per le tante polemiche sull`assegnazione delle cattedre, definita “deportazione”: sostiene, ancora una volta, che “questa parola è vergognosa. Inaccettabile. La mobilità nella scuola, come in altri settori, è sempre esistita, ma in passato non si è mai parlato di deportazione. Nell`anno scolastico 2013-2014 i trasferimenti per supplenza, da sud a nord, dove gli studenti sono di più, sono stati il 7,7 per cento. Nel 2015 -2016, finora sono stati il 7,2 % e su posti di ruolo. Il precariato non l`ha inventato il governo Renzi. Ed è curioso che i sindacati, che a parole dicono di combatterlo, contrastino poi il Governo che l`affronta”.
Giannini si sofferma anche su altri aspetti della Legge 107/2015, come l`assegnazione della cattedra rinviata grazie alla possibilità della supplenza. “Il piano delle assunzioni è stato un successo. Oltre il 97 per cento degli insegnanti ha accettato l`assunzione. Ha rifiutato solo il 2,7. La riforma non è stata rinviata e non è un flop. La possibilità di fare la supplenza è stata data per evitare una mobilità eccessiva e per dare continuità didattica. La legge, infatti, prevede che l’anno prossimo ci sia il piano di mobilità generale”, conclude Giannini.
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