Pollice verso dunque della Gilda degli Insegnanti sul provvedimento appena licenziato in maniera definitiva dalla Camera. Il sindacato guidato da Rino Di Meglio ribadisce il suo giudizio negativo già espresso subito dopo l’emanazione del decreto.
Secondo il coordinatore nazionale la riduzione della spesa colpisce sempre i docenti: “Gli insegnanti inidonei vengono trasferiti obbligatoriamente al ruolo di Ata e quelli in esubero utilizzati per le supplenze senza rispettarne la classe di concorso. Inoltre – aggiunge Di Meglio – ai precari è negato il diritto al pagamento delle ferie non godute, il contingente estero subisce un notevole taglio e aumenta il carico di lavoro a causa dell’introduzione del registro elettronico”.
Inascoltate, dunque, le richieste avanzate dalla Gilda che aveva proposto al Parlamento di modificare la parte del decreto relativa ai docenti già tartassati dai tagli degli anni precedenti (oltre il 5,5% sul totale della spesa per l’istruzione, corrispondente a circa 130.000 posti).
“La Fgu non si arrende – conclude Di Meglio – e continuerà a battersi per difendere la scuola pubblica statale e per valorizzare la funzione docente”.
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