Al via da domani in tutte le scuole la “resistenza attiva” contro la legge 107. A promuovere la mobilitazione è la Federazione Gilda-Unams.
Il sindacato invita tutti i docenti ad astenersi da alcune attività aggiuntive e dalle funzioni non obbligatorie a livello contrattuale.
Nel dettaglio, la Fgu propone di non accettare la nomina a coordinatore di classe, dipartimento, coordinamento per materia; di rifiutare le funzioni di responsabile di laboratorio e l’incarico di responsabile di plesso; non accettare la nomina a staff della dirigenza e quella di collaboratori del dirigente scolastico, in particolare nelle scuole in cui manca il capo d’istituto e sono quindi in reggenza. “Si tratta di suggerimenti – sottolinea la Fgu – ai quali possono ovviamente aggiungersi altre forme di ‘resistenza attiva’ proposte dai docenti”.
Per organizzare la mobilitazione, la Federazione Gilda-Unams indica agli insegnanti le istruzioni operative: “Nel primo collegio docenti, nel caso sia presente all’ordine del giorno l’elezione dei due membri del nuovo comitato di valutazione, – spiega il sindacato – bisogna presentare una mozione di rinvio, così da poter scegliere le colleghe e i colleghi più idonei. Inoltre è opportuno che, prima dei collegi dei docenti per l’elezione dei membri del comitato di valutazione e per la delibera del Pof triennale, in ogni scuola si svolgano riunioni delle Rsu e dei docenti per progettare la resistenza alla legge 107”.
Per quanto riguarda l’assegnazione del “bonus qualità”, la Fgu sottolinea che i docenti premiati con il fondo per il merito non possono essere riconosciuti per le stesse attività a livello di distribuzione del fondo dell’istituzione scolastica “perché non è possibile pagare una persona due volte per la stessa funzione”.
“La mobilitazione nelle scuole – ricorda la Fgu – si affianca alle iniziative già in cantiere, tra cui la costituzione di un Comitato per l’indizione di un referendum abrogativo delle norme della legge 107/2015 e, insieme con le altre organizzazioni sindacali, i ricorsi presso il Tar e il giudice ordinario, primo fra tutti quello riguardante l’esclusione di alcune categorie di docenti dal piano di assunzioni”.
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