Sulla questione dell’obbligo dell’acquisizione della certificazione internazionale di alfabetizzazione informatica, inserita nel CCNL scuola 2019-2021, per chi deve inserirsi nelle graduatorie di Istituto di terza fascia Ata, interviene il Coordinatore della Gilda Insegnanti della Calabria, Antonino Tindiglia.
Negli ultimi anni, spiega il sindacalista Nino Tindiglia, ci si è accorti come si può fare cassa sfruttando tutto ciò che ruota attorno alla scuola per partecipare ai concorsi, ai TFA, all’acquisizione di titoli per stare nelle graduatorie GPS e di Istituto che riguarda sia i docenti che il personale Ata, sia esso di ruolo che a tempo determinato.
Il Coordinatore della Gilda Insegnanti della Calabria specifica che si è partiti con i diritti di segreteria per partecipare ai concorsi, per altro un concorso indetto nel 2020 ancora non espletato, di 10/15/50 euro; adesso siamo in attesa del rinnovo delle graduatorie per le supplenze del personale docente ed Ata e si parla di 2, 3 milioni di domande previste. Fino ad ora, la produzione della domanda e stata gratis, speriamo che anche qui non si inventino i diritti di segretaria. Se solo si prevedessero 10 euro a domanda si parla di un introito di euro di 20/30 milioni per graduatoria molto allettante.
Il proliferare della richiesta di titoli per stare nelle graduatorie è diventato molto esoso economicamente, ai limiti della sopportabilità, dichiara il sindacalista Tindiglia, titoli informatici, certificazioni, master da acquisire in corsi universitari o da istituti specializzati sono importanti per occupare un posto in graduatoria ed addirittura, ultimamente, fondamentali per poter essere inseriti, rendendo inutili quelli già acquisiti vedi certificazioni informatiche eipass, ecdl, cisco etc. che prevedono una ulteriore integrazione per renderli “certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale”.
Ma la richiesta della certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale per chi vuol stare o inserirsi nelle graduatorie Ata in attesa di apertura, credo stia superando qualsiasi fantasia nei confronti di chi già possiede questa certificazione regolarmente ottenuta secondo la normativa in essere. Chi sta in una graduatoria ha la necessità di lavorare, chiede un lavoro, ma chi ne trae vantaggio è anche l’amministrazione che ha bisogno di personale quindi non si ritiene corretto pretendere il pagamento dei partecipanti per star dentro.
Ultimamente il mondo della scuola sta subendo dei cambiamenti profondi che anziché migliorare le condizioni di fruibilità sia parte dei docenti, personale, studenti, e famiglie, ne sta pregiudicando la credibilità e la rilevanza sociale dell’istituzione fino a farla diventare solo un peso ed un costo per la società non ultimo lo stravolgimento che sarà introdotto con l’autonomia differenziata. Ultimo colpo di mannaia.
L’unica cosa che manca e di cui si ha bisogno, conclude Tindiglia, è restituire credibilità ed autorevolezza agli insegnanti, ma non vediamo luce all’orizzonte.
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