Dopo la legge di bilancio 2019, in cui non ci sono risorse per l’adeguamento degli stipendi dei docenti alla media di quelli europei, arriva la petizione proposta dalla Gilda degli insegnanti.
La petizione della FGU Gilda
La FGU Gilda degli insegnanti sta raccogliendo le firme che poi consegneranno al Presidente del Consiglio Conte per chiedere un rinnovo contrattuale 2019-2021 che preveda un incremento stipendiale dei docenti significativo.
Signor Presidente del Consiglio,
negli ultimi anni i Docenti hanno subito una sostanziale diminuzione di prestigio, anche a causa della significativa riduzione del potere d’acquisto degli stipendi, diventando così fanalino di coda nell’impietoso confronto con i dipendenti pubblici italiani e con gli insegnanti degli altri paesi europei.
Per cambiare questa indecorosa situazione chiediamo:
la restituzione dell’anno 2013 per il calcolo degli scatti di anzianità;
uno stanziamento adeguato per recuperare il potere d’acquisto delle retribuzioni e per incrementare gli stipendi in modo significativo, utilizzando anche i bonus e le mance della legge 107/2015.
L’accoglimento di queste proposte sarebbe un segnale importante di cambiamento per rivalutare la professione docente sempre più svilita e in crisi di autorevolezza.
Le promesse mancate di Luigi Di Maio
“Altro che tagli alla scuola: per il Movimento 5 Stelle l’istruzione pubblica è una priorità e se andremo al Governo, dopo il voto politico del 4 marzo prossimo, ve ne accorgerete”, queste le parole dell’attuale vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Luigi Di Maio, in un’intervista rilasciata al Direttore de La Tecnica della Scuola il 14 gennaio 2018. In quella intervista, l’On. Di Maio, aveva dichiarato che la prima cosa che avrebbero fatto, una volta ricevute responsabilità di Governo, sarebbe stato aumentare le risorse per l’istruzione. Entrando nello specifico dell’intervista, il capo del M5S aveva specificato che nel medio termine le risorse economiche previste per l’istruzione sarebbero state aumentate fino ad arrivare al 10,2% del Pil, in linea con la media europea.
Alla domanda se una volta al Governo avrebbero adeguato gli stipendi dei docenti con una somma superiore agli 85 euro lordi e mensili stanziati dal Governo Gentiloni, l’On. Di Maio fu molto chiaro ed esplicito nella risposta: ”Dobbiamo prima di tutto adeguare gli stipendi dei docenti italiani alla media europea e garantire la valorizzazione della loro professionalità, anche con il rinnovo contrattuale e la retribuzione delle ore di formazione e aggiornamento. La professione docente deve tornare ad avere il prestigio che gli è stato sottratto, anche attraverso una stabilizzazione dei precari storici”.
Per adesso le promesse del M5S sull’aumento stipendiale dei docenti, sono promesse assolutamente tradite. In buona sostanza, tenendo conto che in queste risorse finanziarie della legge di bilancio 2019 per il rinnovo contratto scuola, c’è la parte che deve essere assegnata alla copertura del fondo perequativo del contratto 2016-2018, c’è la parte che copre la vacanza contrattuale che inizia ad aprile 2019, si arriva a circa 40 euro medi lordi mensili, circa la metà, anche meno, dei tanto criticati 85 euro ricevute nel contratto precedente.