“Se l’abolizione del bonus docenti come metodo premiale rappresenta una buona notizia, non possiamo dire altrettanto della decisione di farne confluire le risorse nella contrattazione d’istituto senza vincolo di destinazione. Si tratta di soldi stanziati specificamente per i docenti e a loro devono restare, impiegandoli dunque per aumentare solo ed esclusivamente i loro stipendi e non quelli di tutto il personale della scuola”.
Ad affermarlo, in vista del rinnovo contrattuale, è la Gilda degli Insegnanti, la quale paventa il rischio che anche per quanto riguarda la card del docente venga proposta la stessa intenzione.
“Concordiamo tutti sull’esiguità degli stipendi del personale Ata, decisamente troppo bassi e non proporzionati agli aumenti dei carichi di lavoro che gravano sulle segreterie delle scuole – prosegue la Gilda – ma la soluzione per superare questa indecorosa situazione non è imporre forme di pseudo solidarietà tra i lavoratori, togliendo ai cosiddetti più ‘ricchi’ per dare ai più poveri.
Spalmare su tutto il personale queste risorse concepite soltanto per gli insegnanti, oltre a rappresentare un’ingiustizia, – conclude il sindacato – comporta il rischio, tutt’altro che peregrino, di vederle utilizzate in contrattazione di istituto per premiare i vari staff legati alla dirigenza. Una prospettiva che la Gilda rifiuta e contrasta”.
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