Da trent’anni la Federazione Gilda-Unams rivendica la costituzione di un’area specifica di contrattazione per i docenti. Oggi il contratto indistinto danneggia tanto i docenti quanto gli ATA, basta confrontare le tabelle stipendiali degli ATA con quelle delle corrispondenti figure degli altri comparti.
L’opposizione dei sindacati tradizionali ha sempre vanificato tale giusta proposta. Non a caso negli ultimi anni la contrattazione RSU si è spesso trasformata in una triste rappresentazione della lotta tra poveri per accaparrarsi le misere quote del Fondo dell’Istituzione Scolastica, mentre è stata rifiutata una banale e giusta divisione a monte, cioè a livello nazionale.
Trasparenza significa che il lavoro svolto deve essere riconosciuto e che le funzioni attribuite devono essere frutto di decisioni collegiali con al centro il Collegio dei Docenti. Significa anche che tutti gli emolumenti corrisposti devono essere conosciuti e conoscibili da ogni lavoratore. Significa soprattutto ridurre drasticamente il potere dei dirigenti scolastici nell’attribuire ruoli e funzioni e cassare totalmente la loro discrezionalità nell’attribuzione di premi per “merito”. Il bonus per il merito previsto dalla legge 107/15 deve essere totalmente trasferito nello stipendio tabellare dei docenti.
Bisogna superare la frammentazione delle retribuzioni operata dalla miriade dei contratti di istituto in cui i dirigenti hanno tutto l’interesse a dividere docenti ed ATA. A parità di lavoro, parità di retribuzione.
Gilda-Unams ritiene che la scuola sia soprattutto una istituzione democratica che pone al centro il rapporto educativo in cui la figura del docente non è quella di soddisfare i desideri dell’utenza/clientela, ma quella di costruire i futuri cittadini del nostro Paese. Bisogna pertanto superare la visione aziendalista della scuola con a capo il dirigente/manager che impone compiti e visione della didattica alla superficiale ricerca del consenso delle famiglie, degli allievi o del ministro di turno.
Gilda-Unams, unica tra le altre organizzazioni sindacali, rivendica da sempre la proposta di un preside elettivo competente dell’applicazione del piano dell’offerta formativa e che garantisca la libertà di insegnamento ai docenti, lasciando la sfera amministrativa e tecnico-gestionale agli attuali dirigenti. Per questo Gilda-Unams rifiuta l’iscrizione dei dirigenti scolastici che attualmente si autoproclamano “datori di lavoro”.
Votare e far votare le liste Gilda-Unams nelle elezioni RSU del 17-18 e 19 aprile è l’occasione per difendere veramente i diritti dei docenti e del personale ATA per il superamento di una concezione della scuola curvata alle esigenze del mercato e che interpreta i lavoratori come meri operatori esecutivi.
Votare Gilda-Unams è il vero segnale del cambiamento necessario nel panorama scolastico.
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