Si concretizzerà probabilmente la prossima settimana l’incontro tra il ministro Giuseppe Valditara e i genitori di Giulia Cecchettin, per parlare di violenza di genere e di educazione all’affettività: ad annunciarlo pubblicamente è stato Gino Cecchettin, intervistato lunedì 25 novembre nel corso della trasmissione ‘5 in condotta’ su Rai Radio2.
“Con il ministro Valditara – ha detto il padre di Giulia – ci incontreremo i primi di dicembre: vorrei portare dei dati concreti insieme al nostro comitato scientifico, e vorrei confrontarmi con lui in modo costruttivo“.
Cecchettin, quindi, ha confermato quindi di volere andare oltre alla sua contrarietà per alcune dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito, a proposito di femminicidi e immigrazione, in particolare su quando Valditara ha detto che “occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”.
“Ognuno ha le sue opinioni – ha commentato Gino Cecchettin – ma penso che si possa cercare di trovare un percorso sulle parti condivisibili. La scuola dovrebbe continuare il percorso di formazione verso l’affettività, dare come valori fondamentali il rispetto della vita altrui e l’amore verso gli altri, e condannare la violenza in tutte le sue forme e da ovunque arrivi”, ha concluso Cecchettin.
la proposta è arrivata da Gino Cecchettin che ha chiesto un confronto con Valditara e con la presidente Meloni.
Riferendosi alle parole del Ministro Gino Cecchettin ha replicato: “Rispetto le opinioni di chiunque ma certe cose vanno coadiuvate da numeri concreti e quindi mi prenderò il tempo di analizzare le statistiche”.
In precedenza, intervenendo a Bologna ad un incontro con gli studenti delle scuole superiori, Valditara aveva espresso a sua volta il desiderio di incontrare i genitori di Giulia.
“Raccolgo molto volentieri l’invito ad un confronto con Gino Cecchettin, che ha sempre usato parole molto equilibrate: credo che il comune scopo che condividiamo, cioè combattere contro ogni forma di violenza sulle donne, ci debba vedere tutti dalla stessa parte”, aveva detto il Ministro.
Quanto al richiamo al patriarcato, Valditara ha chiarito: “Patriarcato vuol dire potere del padre all’interno della società e all’interno della famiglia, che è molto sbiadito. Le figure genitoriali sono molto sbiadite nella nostra società. Crepet ha parlato di figliocrazia. Credo che sia necessario usare le parole giuste: c’è ancora maschilismo nella società, e questo dobbiamo combattere. Il femminicidio è la punta di un iceberg che dobbiamo sciogliere”.
Il Ministro, però, è tornato anche a puntualizzare sugli immigrati non in regola, che hanno a suo modo di vedere sicure incidenze negative sulla devianza e della violenza in generale: “Non solo dobbiamo agire all’interno delle famiglie, ma anche sul tema dell’immigrazione e sul tema del controllo delle frontiere e favorire l’immigrazione legale, cosa che stiamo facendo con accordi in Africa e portare là la nostra scuola”, ha sottolineato Valditara.
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