È morto oggi, 13 agosto, all’età di 73 anni, Gino Strada: medico, voce libera contro ogni guerra e ogni sopruso, e fondatore di Emergency. I 5Stelle lo proposero come presidente della Repubblica per la sua rettitudine, la sua grande umanità, la sua sapienza, la sua saggezza e per il suo odio, senza se e senza ma, contro la guerra di cui conosceva le efferatezze e la brutalità, acquisita sotto le tende mediche della disperazione e della follia delle bombe e delle mine fra le popolazioni diseredate e violentate giornalmente degli informi figuri dei signori della guerra.
Non ha fatto i miracoli contemplati dalla teologia cattolica, ma ci sale dal cuore ciò che fu gridato per Papa Giovanni Paolo Secondo: santo subito.
Di persone come Gino Strada dovrebbe essere colmo il mondo, per dimenticare perfino l’idea della morte per assassinio, della violenza, degli stupri, della sopraffazione e ricordare sempre l’amore per il prossimo che Gino amava e non a parole, ma coi fatti e con la militanza giornaliera sui campi delle battaglie contro l’infamia capitalistica e sfruttatrice.
“Siamo frastornati e addolorati. È una perdita enorme per il mondo intero. Ha fatto di tutto per rendere migliore il mondo. Ci mancherà tantissimo”: questo il cordoglio dei suoi collaboratori.
Nato a Sesto San Giovanni nel 1948, chirurgo di guerra per il Comitato internazionale della Croce Rossa in scenari come l’Afghanistan e la Somalia, ha fondato Emergency nel 1994 con la moglie Teresa Sarti. Strada aveva pubblicato proprio questa mattina un articolo a sua firma per La Stampa sulla situazione in Afghanistan.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano nel 1978, all’età di trent’anni, e si è poi specializzato in Chirurgia d’Urgenza. Viene assunto dall’ospedale di Rho facendo poi pratica nel campo del trapianto di cuore fino al 1988, quando si indirizza verso la chirurgia traumatologica e la cura delle vittime di guerra.
Nel periodo 1989-1994 lavora con il Comitato internazionale della Croce Rossa in varie zone di conflitto: Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia e Bosnia ed Erzegovina. Nel 1994 fonda Emergency, un’associazione umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo che, dalla sua fondazione nel 1994 alla fine del 2013, ha fornito assistenza gratuita a oltre 6 milioni di pazienti in 16 paesi nel mondo. Ha operato il 18 Paesi del mondo assicurando cure mediche e chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre e della povertà. Nei mesi scorsi, dopo i vari scandali che avevano percorso la Regione, era stato fatto il suo nome come commissario alla Sanità in Calabria.
Ricordiamo i suoi toni forti, accesi, onesti per criticare i governi, la corruzione nella sanità, la gestione dell’immigrazione, l’attività dell’Unione Europea, il commercio delle armi e gli interessi economici dietro le guerre.
“Pappagalli verdi” è stato uno dei libri di maggiore successo, nel quale descriveva le mine antiuomo, mentre soccorreva bimbi e adulti mutilati in Iraq, Pakistan, Ruanda, Afghanistan, Perù, Kurdistan, Etiopia, Angola, Cambogia, ex-Jugoslavia e Gibuti.
Da quando è stato possibile, abbiamo versato il 5xmille alla sua organizzazione.
Con la sua scomparsa, viene meno un punto di riferimento inagguagliabile per chi odia la guerra, i soprusi, le devastazioni, le ipocrisie sulle utilità di certe guerre e di certe bombe che qualcuno si è permesso di definire intelligenti.
Un grande abbraccio, grande Gino.
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