Cecilia Strada, figlia del compianto Gino, medico, attivista e fondatore della ONG Emergency, ha pubblicato un post su Facebook davvero commovente che è diventato virale. Si tratta di un ricordo della propria madre, Teresa Sarti Strada, nel 15esimo anniversario della sua morte.
Il post commovente
La donna, filantropa, cofondatrice di Emergency, di cui è stata presidente prima della figlia Cecilia , era un‘insegnante che amava il proprio lavoro. Ecco il contenuto del messaggio della figlia, oggi europarlamentare: “‘I miei ragazzi all’istituto tecnico sgobbano molto più di mia figlia al classico, è una scuola dura’, ripeteva un po’ sdegnata se qualcuno osava trattare ‘i suoi ragazzi’ come studenti di serie B. Ha amato gli anni al tecnico e quelli alle magistrali, ha amato così tanto portare le sue studentesse a Parigi che l’ho amato anch’io solo a guardare l’album delle foto. L’amore della sua vita, probabilmente, è stata la scuola media a Milano”.
Penso che lì abbia imparato, vivendole ogni giorno, una serie di cose con cui poi si è confrontata tutta la vita. Le disuguaglianze. Quello che fanno alle persone, alle relazioni fra le persone. I pericoli che correvano ‘i suoi ragazzi’ là fuori. Trovare una lingua alternativa a quella della prevaricazione, della rabbia o della violenza – l’unica lingua che c’era sul mercato per troppe persone. Creare, cercare, conservare il bello in mezzo al grigio che cade a pezzi, perché non si può star bene in un posto brutto e una cosa rotta invita a romperne un’altra.
Ha imparato quel che si può realizzare insieme quando un gruppo di donne decide che si deve fare tutto il possibile per raddrizzare le cose e decidono di dare tutte se stesse per trasformare quella scuola il più possibile in un porto sicuro per tutte e tutti. Ha imparato come si salvano vite – diversi studenti me l’hanno ripetuto, ‘tua madre mi ha salvato la vita’. Poi tornava a casa e le insegnava anche a noi. E oggi penso, chissà quanti semi sono volati in giro per il quartiere, per l’Italia il mondo a partire da quelle scuole che ha amato tanto”.
Intitolazione scuola a Gino Strada, le resistenze
Qualche settimana fa l’amministrazione leghista di Verbania ha bloccato l’intitolazione della scuola secondaria di primo grado al fondatore di Emergency, Gino Strada, che aveva ricevuto il parere favorevole dall’amministrazione precedente. A quanto pare, per il nuovo sindaco e per la sua giunta, è meglio il generale Cadorna, al quale la scuola secondaria è attualmente intitolata.
L’idea – spiega Il Fatto Quotidiano – era nata nel 2021 poco dopo la scomparsa del chirurgo pacifista. A settembre, il collegio docenti aveva approvato questa iniziativa condivisa poi dal Consiglio d’istituto. A quel punto si era espresso l’allora primo cittadino del Partito Democratico che, nella delibera di allora, sottolineava come con questa intitolazione la scuola intendesse proporre la figura di Gino Strada come punto di riferimento per i giovani e per la società, come esempio di italiano e di eroe di guerra e di pace.
A parere del sindaco di Verbania, invece, l’intitolazione sarebbe impossibile perché in base alla Legge 1188 del 23 giugno 1927, l’intitolazione deve essere riferita a persone decedute da oltre dieci anni e che quando sono trascorsi meno di dieci anni è necessario coinvolgere nella decisione anche il ministero dell’Interno tramite il Prefetto.
Stupore e incredulità esprimono, dal canto loro, la figlia del fondatore di Emergency, Cecilia Strada, e il coordinamento provinciale del Partito Democratico che in un comunicato dice: “Apprendiamo con stupore e sconcerto del provvedimento dell’amministrazione, una scelta ideologica, che nega il rispetto dell’autonomia scolastica e la decisione libera e consapevole di chi la scuola la vive tutti i giorni, per fare un favore a gruppi politici vicini all’attuale amministrazione che non hanno perso tempo nel bollare il lavoro di studenti e insegnanti come cancel culture”.