Categorie: Didattica

Giocare a carte per imparare la matematica

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Se rubamazzo aiuta nelle addizioni, la briscola stimola la logica, mentre una  variante di rubamazzo può affinare le tecniche strategiche, sperimentando gli effetti di un errore, a parte il fatto che basterà una mossa azzeccata a far nascere alleanze fra compagni.  

A Vercelli, riporta La Stampa,  la chiama matematica inclusiva e sembra che i ragazzi della prima media siano felici: «Impariamo ad utilizzare le proprietà, a fare veloci addizioni e sottrazioni pure così, con le carte». Fiori, picche, cuori e quadri: Alice nel Paese delle meraviglie.

«La lezione è coinvolgente. Ci divertiamo moltissimo e allo stesso tempo impariamo a fare meglio le operazioni. Tutto nella mente. Poi possiamo mettere alla prova le nostre strategie. Scoprire se funzionano o meno».

Ogni gruppo è formato da 4 alunni. In mezzo al banco ci sono le carte che gli studenti si portano da casa e lasciano nello zaino fino al pomeriggio, quando inizia la lezione-laboratorio. Per questa partita tolgono re e regine. Restano le carte numerate e i fanti. Tutti sono pronti per la sfida. Inizia la partita.  

 

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L’idea è di una professoressa che ha pensato al gioco delle carte quasi come a uno «sport mentale». E spiega: «Volevo rendere le ore pomeridiane più leggere, ma nello stesso tempo stimolanti. La scelta non è stata fatta a caso. Giocando si rispettano le regole, si sta tutti insieme. Gli studenti imparano anche a vincere e a perdere. Diventano parte di un gruppo. E soprattutto niente noia, ma tanta voglia di fare».

Alla fine arriveranno pure piccoli premi.  

Il dirigente scolastico, scrive La Stampa, approva: «Questi laboratori sono importanti. Le carte, utilizzate così, sviluppano la logica e le capacità di ciascuno. Gli allievi, intanto, valorizzano le loro abilità. Lo fanno divertendosi. Che cosa c’è di meglio?». Chi sbaglia a calare una carta, avrà la possibilità di rifarsi la volta successiva. E, c’è da scommetterci, non sbaglierà più. Per raggiungere un buon risultato fare i calcoli diventa un piacere e la matematica che si  trasforma in gioco e diventa attività creativa.  

Pasquale Almirante

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