Torino ha radunato in questi giorni gli amanti del Gioco di Ruolo coinvolgendoli nell’iniziativa TO Play Beyond the Horizon, una celebrazione del gioco di ruolo e da tavolo per gli appassionati e per i curiosi alle prime esperienze, alla sua quinta edizione, al parco della Tesoriera.
Un gioco di ruolo è un gioco in cui i partecipanti fingono di essere qualcun altro. Questa definizione è valida per tutte le tipologie di GdR (RPG, role play game). Vi sono giochi di ruolo cartacei, giocati attorno ad un tavolo con carta, matita e dadi; giochi di ruolo online in cui si usano le chat o i forum; giochi di ruolo dal vivo, un misto tra GdR e rappresentazione teatrale.
Il Gioco di Ruolo (GdR) diventa popolare negli anni ’80 grazie a Dungeons&Dragons, considerato il capostipite di tutti i GdR, originariamente pubblicato nel 1974, che conta attualmente 40 milioni di giocatori in tutto il mondo.
L’idea alla base del GdR è che i giocatori, seduti attorno a un tavolo e guidati dal narratore o Master, interpretino un personaggio (guerriero o mago, umano o elfo, investigatore o supereroe) e intraprendano un viaggio avventuroso che, secondo le idee del Master, li metterà, di volta in volta, di fronte a delle situazioni-problema (ostacoli, trappole, enigmi, avversari). Le ambientazioni possono essere di diverso tipo, dal fantasy alla fantascienza, dal western all’horror, dall’investigativo alla ricostruzione storica.
La struttura del GdR invita i giocatori ad agire come gruppo, in maniera collaborativa e non competitiva, per analizzare e risolvere situazioni. L’obiettivo del gioco non è vincere, ma proseguire nell’avventura portando a termine i vari compiti (in gergo tecnico, quest) che vengono assegnati ai personaggi. I giocatori possono usare una combinazione di logica, strategia e creatività per pensare a uno dei tanti e diversi modi di risolvere la situazione e raggiungere il loro obiettivo, oltre a fare affidamento sulle loro abilità sociocomunicative e relazionali per gestire i conflitti interni al gruppo, al fine di concordare un approccio comune.
Il GdR può diventare una risorsa molto utile nella didattica, può infatti essere semplificato e adattato, in ogni sua componente, agli interessi degli studenti, ai loro punti di forza e di difficoltà, alla loro età. L’educatore, l’insegnante o persino uno studente più grande potrebbero guidare gli alunni attraverso un’esperienza immaginifica, unica e irripetibile. Uno degli obiettivi che ci si può porre è, inoltre, quello di vincere gli stereotipi: il GdR è un elogio della diversità, poiché qualunque giocatore può interpretare qualunque personaggio desideri—di genere, caratteristiche e temperamento completamente diverso dal proprio.
I GDR nella didattica concorrono a costruire la fiducia, fornendo un ambiente sicuro per incontrare nuovi scenari esperienziali, creando fiducia nei membri del gruppo, fiducia che si ripercuote poi nella quotidianità. Contribuiscono a sviluppare le capacità di ascolto, infatti, oltre a capire le parole che l’altra persona sta dicendo, è importante prestare attenzione al linguaggio del corpo e agli indizi non verbali. Promuovono la risoluzione creativa dei problemi, per cui il gioco di ruolo dà la possibilità di fare esperienza nella gestione di situazioni difficili e nello sviluppo di capacità creative di risoluzione dei problemi.
I giochi di ruolo online permettono di giocare con altri giocatori sparsi ovunque, chiamati in gergo MMORPG, cioè Massive Multiplayer Online Role-Playing Games.
Tra le risorse online disponibili si trovano anche social network dedicati, come Rolenet GDR, la rivista GDR Magazine, un portale Il Portale dei Giochi di Ruolo online, con articoli, interviste ai gestori dei GdR, una directory con giochi online gratuiti, recensioni scritte dagli oltre 30.000 giocatori registrati. Molto popolare è anche la community Genitori di Ruolo, che ha la sua pagina Facebook dal 2019, con l’obiettivo di divulgare il gioco di ruolo attraverso progetti anche con la visione intergenerazionale.
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