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Gioco d’azzardo: è troppo diffuso fra gli adolescenti, servirebbero programmi di educazione finanziaria, ma la prima prevenzione deve farla la famiglia

Il gioco d’azzardo è un fenomeno sempre più diffuso tra gli adolescenti italiani e spesso viene praticato di nascosto dai genitori. La domanda cruciale è: chi rende il gioco più accettabile, la famiglia o gli amici? Una recente ricerca di cui parlano due studiosi (Alice Guerra e Antonello Eugenio Scorcu) nel portale lavoce.info cerca di rispondere a questa domanda, evidenziando il ruolo predominante della famiglia rispetto al gruppo di pari.

Nonostante il divieto legale, una percentuale significativa di adolescenti italiani continua a giocare d’azzardo. Secondo un’indagine condotta su 10.959 studenti tra i 13 e i 18 anni, i giovani giocatori rappresentano un segmento numeroso, con tassi di partecipazione al gioco d’azzardo quattro volte superiori rispetto agli adulti.
Dallo studio emerge che tra i giovani giocatori, la maggioranza ha genitori o amici che giocano: il 96,14% ha almeno un genitore giocatore, mentre il 91,81% ha amici che praticano il gioco d’azzardo. Tuttavia, il dato più rilevante riguarda la tendenza a nascondere il proprio comportamento ai genitori, che varia significativamente a seconda dell’ambiente familiare e sociale.

I dati rivelano che la propensione a nascondere il gioco è più alta tra coloro che non hanno né genitori né amici giocatori (62,26%), più del doppio rispetto a chi proviene da famiglie di giocatori (29,65%).
La presenza di genitori giocatori riduce significativamente l’attitudine alla segretezza: tra gli adolescenti con genitori che non giocano, il 47,20% nasconde la propria attività, mentre tra quelli con genitori giocatori la percentuale scende al 29,26%. Al contrario, la presenza di amici giocatori ha un impatto minimo sulla tendenza a nascondere il gioco, con una variazione di appena l’1,2%.
Le analisi statistiche – spiegano i due ricercatori – evidenziano che la presenza di genitori giocatori riduce del 17-18% la probabilità che un adolescente nasconda il proprio comportamento. Al contrario, l’influenza degli amici non risulta significativa.
Altri fattori familiari giocano un ruolo importante: una buona relazione con i genitori favorisce la trasparenza, mentre l’origine del denaro utilizzato incide sulla segretezza. Se il denaro proviene dai genitori, la probabilità di nascondere il gioco diminuisce del 6-7%.

I risultati dello studio suggeriscono che le politiche di prevenzione dovrebbero coinvolgere maggiormente le famiglie, oltre a regolamentare più rigidamente l’accesso ai giochi online.
Si tratta innanzitutto di coinvolgere maggiormente i genitori con adeguate campagne di sensibilizzazione; ma sarebbe necessario anche regolamentare più severamente il gioco online rafforzare i sistemi di verifica dell’età.

Un ruolo decisivo potrebbe svolgerlo la scuola con programmi mirati di educazione finanziaria che aiutino i giovani a gestire meglio il denaro e a comprendere i rischi legati al gioco d’azzardo.

Reginaldo Palermo

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