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Gioco e spontaneità

Ma sanno veramente i nostri bambini giocare in modo autonomo? In teoria sì, in pratica un po’ meno. Senza dubbio hanno molto più tempo dei coetanei del passato da dedicare all’apprendimento, che però è spesso “pilotato”. Per i grandi il gioco deve essere infatti utile e finalizzato ad apprendere qualcosa. Si ha così il paradosso che i piccoli, pur avendo tante ore e tanti passatempi a disposizione, “giocano” meno e si annoiano di più che negli anni scorsi.
In campo educativo, rispettare le regole della creatività è molto importante perché essa non solo arricchisce il bimbo e lo diverte, ma promuove anche in lui un piacere che porterà con sé e gli sarà utile per tutta la vita. Bisogna cioè imparare da bambini per poi continuare da grandi, naturalmente tenendo sempre presenti quelle che sono le finalità di un buon divertimento.
Gli educatori – genitori ed insegnanti – non dimentichino di favorire l’invenzione di giochi semplici e spontanei e di vigilare perché i passatempi non siano o prevalentemente copiature di modelli televisivi (quiz, giochi a premi,…) o troppo tecnici o troppo schematici o troppo finalizzati all’apprendimento. Trovare del tempo per inventare insieme a figli ed alunni qualche cosa di nuovo fa bene anche ai grandi ed un giorno i piccoli saranno loro grati.

Giancarla Silva

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