Hanno prodotto reazioni catena le parole del ministro Giancarlo Giorgetti che sabato 12 ottobre ha chiesto nuovamente a tutti i ministri del Governo Meloni di “tagliare” le spese, altrimenti sarà costretto a fare “la parte del cattivo”: hanno protestato, a caldo, i presidi di DirigentiScuola mettendo in evidenza il contrasto delle dichiarazioni odierne del responsabile del Mef con quelle del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha invece annunciato “nuovi fondi in arrivo” per la formazione dei giovani, “aumenti salariali per il personale scolastico e investimenti per migliorare la qualità dell’istruzione. Qualcuno mente”.
La deputata di Azione, Daniela Ruffino, ha detto di volere raccogliere “l’appello dei presidi che oggi si rivolgono al ministro Giorgetti sui possibili tagli alla scuola e sulle retribuzioni dei dirigenti scolastici, denunciando incoerenze sulla contrattazione collettiva e una burocrazia definita ‘arcaica’. In un Paese in cui a risentirne sono anche i nostri docenti, che risultano essere tra i meno pagati dell’area Ocse, il ministro Valditara continua a sbandierare il voto in condotta anziché attuare una programmazione scolastica continuativa a favore degli insegnanti e, di conseguenza, degli studenti”.
Ruffino ha quindi ricordato “un recente deferimento dell’Italia da parte della Corte di Giustizia UE a causa dell’alto numero di insegnanti precari. La scuola non può perdere risorse ma, al contrario, necessita di investimenti continui. Per questo, da tempo, ci battiamo per modificare una realtà non più sostenibile: si devono agevolare assunzioni con politiche di arruolamento agili e non frammentate. Il governo agisca e metta l’istruzione in cima alla propria agenda”.
Assai duro è anche Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra: “Il ministro dell’economia Giorgetti dice che si dovranno fare dei sacrifici. Gli risponde la premier Meloni che invece i sacrifici non si dovranno fare. Ecco, questo è il governo che sta preparando la manovra economica per il nostro Paese, ma una cosa è certa: sono pronti tagli al trasporto pubblico e alla scuola che già si trovano in situazioni drammatiche”.
Nel frattempo, nell’opposizione si continua a progettare il ‘campo largo’, comprendente tutto l’asse del Centro-Sinistra che va da Renzi a Conte. A capitanare il progetto è sempre la segretaria del Pd Elly Schlein: alla festa del Foglio, la dem ha detto che “la difesa della sanità pubblica, la scuola pubblica, il lavoro e i salari, la politica industriale per la conversione ecologica e i diritti: su questi cinque punti ci sono convergenze significative tra le forze di opposizione”.
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