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Giorgia Meloni: “Sono della chat di classe di mia figlia, quando posso rispondo e voto. La aiuto con i compiti, anche troppo”

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata ospite, ieri, 12 maggio, in occasione della Festa della Mamma, di Diletta Leotta nel podcast “Mamma Dilettante“, La premier ha parlato del suo rapporto con la figlia, Ginevra, di quasi otto anni.

Ecco alcuni aneddoti relativi al rapporto della premier con le mamme della classe della propria figlia: “Ho trovato tanta solidarietà tra le mamme della scuola di Ginevra. Quando esce da scuola non ci sono mai, e molte mamme mi aiutano. Sono nella chat di classe ma non riesco a frequentarla quasi mai. Quando posso commento, dico la mia, voto, partecipo. Non ho con loro lo stesso rapporto con le mamme della classe precedente, eppure ce la mettono tutta per aiutarmi”.

“Non riesco a dire di no a mia figlia”: sentimento comune?

Meloni ha poi discusso in merito alla genitorialità: “Il senso di colpa è diseducativo. Tendi a tentare di superare il senso di colpa facendo l’unica cosa che non devi fare: assecondarlo. Il senso di colpa ti impedisce di dire no, ed è diseducativo. Non sono brava a dire no a Ginevra, perché mi sento in colpa. Per dirle che ci sono le dico sì, pur sapendo che è sbagliato. Dicendole di no ti sembra di farle ancora più male, perché già le fai male con l’assenza. Io lo so, ma in teoria vado meglio, non sono brava a farlo”.

“Vorrei essere come mia madre, che mi diceva che devo cavarmela da sola, e invece non riesco. Quando posso mi metto lì con lei, la aiuto con i compiti sottobanco. Cerco di darle una mano in tutto, che è pure troppo”.

Giorgia Meloni: “Nella vita non esistono scorciatoie”

La presidente del Consiglio ha poi concluso parlando di sport e della generazione cresciuta a pane e social: “Lo sport è fondamentale. La disciplina, il sacrificio, sono fondamentali per questa generazione, trascinata dai social. Mi spaventa che siamo la prima generazione di genitori che cresciamo figli completamente digitali senza esserlo. Non stiamo calcolando i rischi legati alla personalità”.

“Un mantra da lasciare ai figli: nella vita non esistono scorciatoie. Quando si pensa che c’è si ha già fallito. Non bisogna pensare al successo ma al lavoro. Il cammino ti forma”, ha concluso.

Crepet e i no ai figli

 Lo psichiatra Paolo Crepet ha evidenziato spesso quanto i genitori abbiano difficoltà a dire di no ai figli: “Ci sono genitori (assolutamente “geniali”!) che vi hanno geolocalizzato. Meriterebbero 20 anni di galera. Uno che geolocalizza il figlio, lo odia, perché non ne ha nessuna stima, non se ne fida: gli mette un braccialetto elettronico, come ai delinquenti peggiori. Capite dove siamo arrivati?

Ma questo è il punto finale di una cattiva educazione iniziata prima, quando voi avete avuto genitori che vi hanno fatto lo zainetto! Nemmeno lo zainetto potete fare, perché c’è mammina che vi dice ‘Amore mio, e se dimentichi la penna?’; e vi fa lo zainetto! Ci sono padri che vi girano lo zucchero nella colazione, perché non si fidano manco di quanto zucchero ci mettete. Voi siete dei totali idioti, secondo genitori simili, che vi dicono implicitamente: “Non puoi far niente, senza papà e mamma. Quindi fai tutto ciò che vuoi, purché resti con noi; in cambio ti daremo tutto quanto desideri”. Ma quanta cattiveria c’è in tutto questo? Ma lo sapete che bisogna e si può dir di no?”.