Attualità

Giorgia Meloni: il merito a scuola, per favorire gli alunni svantaggiati economicamente

Giorgia Meloni, prima presidente del Consiglio donna della storia della nostra Repubblica, ha riferito alla Camera in vista della fiducia (lo stesso discorso verrà replicato nel pomeriggio anche al Senato) aprendo il suo discorso, come da attese, con un cenno alle altre donne che con il loro impegno hanno contribuito a permetterle di scalare quei gradini che l’hanno condotta in alto, a fare in pezzi il soffitto di cristallo. E ha citato (per nome, non per cognome), tra le altre: Maria, Oriana, Nilde, Samantha… Immaginiamo: Montessori, Fallaci, Iotti, Cristoforetti.

Sulla scuola, al di là il tributo a Maria Montessori, il riferimento è indiretto, nell’ambito delle questioni relative al Pnrr.

La sfida, sul fronte economico, “non sarà la finanza creativa – avverte la Presidente – ma la crescita economica duratura e strutturale”.

“Concorderemo gli aggiustamenti ai fondi del Next Generation EU, in accordo con l’UE. Il Pnrr è una grande svolta culturale. Archiviare i bonus per rimuovere gli ostacoli che frenano la crescita economica. No all’instabilità politica. L’Italia ha avuto in media un Governo ogni due anni: è la ragione per la quale le burocrazie sono diventate impermeabili al merito ed è la ragione per la quale gli investimenti stranieri che mal sopportano i cambiamenti continui, rifuggono da noi”.

“Riforma in senso presidenziale, che consenta all’Italia di passare da una democrazia interloquente a una decidente. Partiremo con il modello francese ma rimaniamo aperti ad altre soluzioni, per arrivare alla riforma più condivisa ma – avverte – non ci fermeremo dal riformare l’Italia se ci ritrovassimo davanti opposizioni pregiudiziali”.

“Processo virtuoso di autonomia differenziata in un quadro costituzionale. Dare a Roma capitale le risorse che competono a una grande capitale europea. Le zone montane, le terra alte hanno bisogno di combattere lo spopolamento”.

“Questa svolta sarà anche il modo migliore per riporre la questione meridionale. Lavoreremo sodo per eliminare le distanze. Il sud esporta manodopera, intelligenza e capitali che sono proprio fondamentali in quelle regioni dalle quali vanno via. E se le infrastrutture al sud non sono più rinviabili, lo stesso vale per il nord, dalla costa Tirrenica all’Adriatica. Servono investimenti strutturali per affrontare la crisi climatica, i terremoti e le calamità naturali”.

Ed evoca “Cloud nazionale e cyber security, deregolamentazione dei processi burocratici che alimentano contenziosi e corruzione. Meno regole più chiare per tutti”.

“Nuovo patto fiscale: ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie. Serve anche tregua fiscale per consentire alle imprese di regolamentare la propria posizione con il fisco. E faremo una serrata lotta all’evasione, dagli evasori totali e dalle grandi frodi sull’Iva. Non caccia al gettito”.

“Tutele adeguate anche per chi va in pensione, a partire dal rinnovo delle misure in scadenza a fine anno. Ma la priorità in futuro sarà anche garantire le nuove generazioni”.

“La soluzione alla povertà non può essere il reddito di cittadinanza ma il lavoro. Il reddito di cittadinanza ha rappresentato una sconfitta”.

Il riferimento diretto alla scuola

“Bisogna colmare il divario tra formazione e lavoro. Serve una scuola più attenta alle dinamiche del lavoro. L’Istruzione rappresenta il capitale umano che porta avanti le democrazie, è la risorsa strategica fondamentale”.

“In questi giorni si è contestata la correlazione tra Istruzione e merito. Sono stranita. Diversi studi dimostrano come chi viva in una famiglia agiata abbia oggi più opportunità di successo, mentre gli studenti meno dotati di risorse economiche vengono danneggiati da un sistema che non rilanci il merito, perché l’Italia non è un Paese per giovani”.

Carla Virzì

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