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Giorgia: “A Sanremo prenotavo i colloqui con i prof di mio figlio. Non arrivo mai in tempo e sembra non mi interessi”

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April 01, 2025

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La cantante Giorgia, reduce dalla partecipazione al Festival di Sanremo 2025 con un brano, “La cura per me“, che sta avendo molto successo, è mamma di un ragazzino appena quindicenne. Come ha spiegato ai microfoni di Radio Deejay, la 53enne, durante la settimana sanremese, cercava di prenotare i colloqui con i docenti del figlio.

Giorgia alle prese con la prenotazione dei colloqui con i docenti: “È una cosa difficilissima”

“È una cosa difficilissima, appena quella santa donna dice nella chat delle mamme che sono aperti colloqui io arrivo sempre quando non c’è più spazio. Quindi sembro una che se ne frega e soffro. Sono riuscita a prenotarne due e li ho fatti!”, ha spiegato.

“Mio figlio? Potrebbe andare meglio in italiano, io ci tengo moltissimo, fa lo scientifico”, ha aggiunto.

Giorgia e la sintonia col figlio

Giorgia, in un’intervista a Vanity Fair in cui ha parlato del rapporto con il figlio e con la scuola, rivelando che avrebbe voluto fare l’insegnante. Ecco cosa ha detto.

“Mio figlio mi dice che sono un po’ rompiballe perché chiedo di riordinare o fare i compiti. Studiamo insieme… Abbiamo cambiato liceo, ora facciamo uno scientifico vicino a casa. Mi ha detto: preferisco andare a scuola fino alle 8 di sera piuttosto che studiare con te. Sono severa: del resto volevo fare l’insegnante, dopo il liceo linguistico ero avviatissima alla facoltà di Lingue. Poi niente, andavo a fare i soundcheck con i libri sotto braccio, e dopo Sanremo non ce l’ho fatta più a studiare. Mi sono fermata a sei esami”, queste le sue parole.

Ecco poi alcune battute sulla sua routine a casa: “Ogni giorno viene una signora a pulire, ma è impossibile. La scena è: io che aspiro ossessivamente, entra mio figlio in casa e gli chiedo: come è andata a scuola? Risponde, ma non sento”.

“Siamo in grande sintonia, perché io ascolto la musica sua, non perché lui ascolta la mia. Ogni tanto mettiamo anche cose ‘che c’erano prima’, io ascoltavo Busta Rhymes, il rap degli anni ’90. Ma niente, ci sentiamo Tha Supreme e Anna. È giusto che ascolti la musica della sua generazione e mi piace che oggi ci sia una valanga di musica italiana, questo rap, trap, pop”, ha aggiunto.