Giorgio Napolitano è morto: l’ex presidente della Repubblica è scomparso all’età di 98 anni, compiuti lo scorso 29 giugno. Nella mattina del 19 settembre La Repubblica ha dato notizia delle sue condizioni di salute critiche. Poi oggi, 22 settembre, è stata data la notizia della sua morte.
Da tempo l’ex capo dello Stato presentava un quadro clinico particolarmente complesso e nelle ultime ore la situazione si sarebbe ulteriormente complicata. Il 21 maggio del 2022, Napolitano era stato operato all’addome e ricoverato nove giorni all’ospedale romano Spallanzani. Il decorso post operatorio era stato regolare.
Napolitano era stato presidente della Repubblica dal 2006 al 2015, il primo ad essere stato eletto per un secondo mandato, così come Mattarella, dopo di lui. Napolitano aveva affidato l’incarico di presidente del Consiglio a Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi.
L’ex presidente della Repubblica, nato a Napoli nel 1925, si era laureato in Giurisprudenza nel 1947 presso l’Università di Napoli con una tesi in economia politica. Nell’ultimo anno di liceo, frequentato a Padova, e nei primi anni universitari a Napoli aveva maturato i suoi interessi culturali, inizialmente orientati al teatro, alla letteratura e al cinema. Nel 1945-46 era stato attivo nel movimento per i Consigli studenteschi di Facoltà e delegato al 1° Congresso nazionale universitario.
Era stato eletto alla Camera dei Deputati per la prima volta nel 1953 e ne aveva fatto parte – tranne che nella IV legislatura – fino al 1996, riconfermato sempre nella circoscrizione di Napoli. Dal 1989 al 1992 era stato membro del Parlamento europeo.
Nell’XI legislatura, il 3 giugno 1992, era stato eletto Presidente della Camera dei deputati, restando in carica fino alla conclusione della legislatura nell’aprile del 1994. Nella XII legislatura aveva fatto nuovamente parte della Commissione affari esteri ed era stato Presidente della Commissione speciale per il riordino del settore radiotelevisivo.
Non più parlamentare, era stato Ministro dell’interno e per il coordinamento della protezione civile nel Governo Prodi, dal maggio 1996 all’ottobre 1998. Dal 1995 al 2006 era stato Presidente del Consiglio Italiano del Movimento europeo.
Ricordiamo l’ex presidente Napolitano con il suo discorso in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico nel 2007, riportato da Flc-Cgil. Ecco uno stralcio del suo messaggio al mondo della scuola: “Bisogna investire risorse, energie e capacità nell’istruzione. Bisogna premiare chi studia bene. E mi fa piacere rendere omaggio a chi insegna bene: con dedizione e con impegno culturale, anche a fronte di scarsi compensi. E’ cruciale che la scuola riesca ad essere sempre più attraente come produttrice di apprendimento utile, a mostrarsi capace di fornire competenze che aiutino a crescere intellettualmente e a qualificarsi sotto il profilo lavorativo. La scuola deve sempre di più riuscirvi in tutte le regioni d’Italia così da aiutare le ragazze e i ragazzi che vengono dalle famiglie e dalle aree più svantaggiate: aiutarli a superare gli ostacoli che si oppongono alla piena realizzazione dei loro talenti e delle loro aspirazioni. Questa è la concezione del principio di uguaglianza affermata nella nostra Costituzione. Ed è fondamentale che la scuola venga percepita da tutti come il principale motore di uguaglianza. Produrre competenze e ridurre disuguaglianze sono i compiti primari dell’istruzione pubblica, ed è bene che questi compiti siano svolti con estrema cura. Se si persegue questo obbiettivo, non si può trascurare la formazione scientifica, tecnica, linguistica. Ma la scuola non forma solo lavoratori, forma anche persone. Ed è un vanto della scuola italiana avere studenti che sanno di storia, di letteratura e di arte”.
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