Ieri, 22 settembre, come abbiamo annunciato, è morto Giorgio Napolitano, il presidente emerito della Repubblica, all’età di 98 anni. Come spiega La Repubblica, per lui sono stati disposti i funerali di Stato: il giorno delle esequie sarà così lutto nazionale.
Nel frattempo, le bandiere sulle facciate degli edifici pubblici saranno esposte a mezz’asta. Domenica mattina in Senato verrà predisposta la camera ardente. Nel frattempo sono moltissime le reazioni alla sua scomparsa da parte del mondo politico e istituzionale.
I funerali del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano si svolgeranno martedì prossimo, 26 settembre, in piazza Montecitorio con una cerimonia laica.
“Esprimo il mio cordoglio per la scomparsa del Presidente emerito e Senatore a vita Giorgio Napolitano. Il mio pensiero va ai familiari, a cui sono vicino in questo momento doloroso”, ha scritto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara su Twitter.
“Ci ha lasciato un grande italiano”: così Liliana Segre saluta Giorgio Napolitano, definendolo “figura pubblica di particolare rilievo, ha segnato con la sua presenza e il suo impegno politico, parlamentare, istituzionale decenni di vita della Repubblica” e ancora “esponente di quella generazione che, giovane nell’immediato secondo dopoguerra, costruì un Paese nuovo e migliore dalle ceneri lasciate dal fascismo”. La senatrice a vita ricorda: “Furono anni e decenni difficili, ma l’Italia della Costituzione rinacque e conquistò il posto che le compete nel consesso internazionale. Certo la vita della Repubblica è stata anche storia di scontri e contrapposizioni, ma sempre da tutte le forze democratiche si seppe mettere al centro il punto di vista pubblico e l’interesse generale”.
“Con Giorgio Napolitano scompare uno statista italiano ed europeo di grande autorevolezza. La sua visione politica si fondava sulla storia, sul senso dello Stato, sulla comunanza di destino tra Italia ed Europa. Uomo esigente con se stesso e con gli altri, il suo modo di fare politica era l’esatto contrario di quello, così diffuso oggi, che genera sfiducia nei cittadini”. Lo comunica l’ex premier Mario Monti in una nota.
“Per me Napolitano è stato il presidente dell’autonomia. Un giorno gli chiesero cosa pensasse delle autonomie, lui spiazzò tutti rispondendo con una frase che io cito spesso tuttora: l’autonomia è una vera assunzione di responsabilità. È con lui che sono partito con la battaglia per l’autonomia”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia. “Napolitano una volta salito al Quirinale ha smesso la casacca di partito e indossato esclusivamente quella istituzionale. Alla Lega certo non dava fastidio e non ha mai avuto problemi a parlarci. Avevamo un rapporto di stima e cordialità, con noi è sempre stato corretto”.
Poi aggiunge: “Napolitano – rivela infine Zaia – aveva un rapporto speciale col Veneto. Qui era di casa. Lo sanno in pochi ma aveva studiato al liceo Tito Livio di Padova e quando poteva faceva un salto da noi, l’ho incontrato molto di più da presidente della Regione che da ministro e gli volevo bene”.
“Eletto alle più alte magistrature dello Stato, Presidente della Camera dei Deputati, Senatore a vita, Presidente della Repubblica per due mandati, ha interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro. La sua morte mi addolora profondamente e, mentre esprimo alla sua memoria i sentimenti più intensi di gratitudine della Repubblica, rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione”, così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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