Il divario sociale si combatte con la conoscenza: è questa la più grande rivoluzione. A ricordarlo è stato Giorgio Parisi, Nobel per la Fisica 2021, durante un collegamento on line con le scuole popolari di Roma e Bagheria.
“La scienza nasce dalla curiosità”
Rispondendo alle domande dei ragazzi, Parisi ha detto che “la scienza nasce dalla curiosità e dal saper guardare la realtà con occhi diversi”.
La strada per vincere le diversità sociali, ha continuato il Premio Nobel, è quella di “insegnare ai ragazzi ad assecondare la curiosità, inserendola nel metodo scientifico. In questo modo si può realizzare la più grande rivoluzione, che è la conoscenza: il migliore ascensore sociale“.
Al Premio Nobel per la Fisica i ragazzi, tra i 13 e i 18 anni, hanno formulato delle domande sul tema “come fare ordine nel disordine?”.
Le scuole popolari di Roma e Bagheria
Ad organizzare l’evento sono state la Scuola Popolare Spintime+ (SpintaInPiù) di Roma e la Scuola Popolare We Care di Bagheria, vicino Palermo.
“Le scuole popolari di Roma e Bagheria, in rete con le altre scuole presenti nel territorio romano – hanno scritto in una nota gli organizzatori – possono definirsi come luoghi in cui si condividono saperi e culture, partecipando e contribuendo alla costruzione della comunità educante attraverso la promozione di pratiche mutualistiche e solidarietà come esperienze di partecipazione critica attiva”.
Creare individui coscienti di sé
Le scuole popolari “collaborano, supportano e svolgono azione critica rispetto al sistema della formazione, agendo a partire dai bisogni e dalle necessità dei territori e delle comunità tramite meccanismi orizzontali, trasversali e inclusivi”.
L’obiettivo dichiarato delle scuole “è quello di facilitare la formazione di individui attivi, coscienti di sé e capaci di formulare critiche per la costruzione di una comunità accogliente in cui sapere condiviso, cultura e pensiero critico sono princìpi fondamentali, rifiutando ogni forma di discriminazione di classe, razza o genere perché coscienti dell’importanza di non lasciare indietro nessuno e del valore sociale della conoscenza”.
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