Nell’agosto 2016, in piena contestazione della legge 107/2015, il giornalista dell’Unità Fabrizio Rondolino aveva scritto dei tweet offensivi nei confronti di alcuni docenti. Secondo il Collegio del Consiglio territoriale dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, a cui si era rivolta l’Avv. Gianfranca Bevilacqua dei Partigiani della Scuola Pubblica, i tweet scritti dal giornalista Rondolino sono stati definiti lesivi dei principi fondamentali delle persone.
Ecco i tweet incriminati
L’avvocato dei Partigiani della Scuola Pubblica, Gianfranca Bevilacqua, aveva presentato un esposto contro Fabrizio Rondolino ex direttore dell’Unità. Oggi è arrivata la sanzione disciplinare da parte dell’ODG del Lazio. Rondolino ha ricevuto la sanzione dell’avvertimento per aver insultato i docenti, in occasione delle lotte contro la Buona Scuola di Renzi:
“Capre deportate” ; “Ma perché la Polizia non riempie di botte gli insegnanti e libera il centro di Roma?“;
“Se mia figlia avesse come insegnante la sindacalista pazza di Porta a porta domani andrei a scuola con un fucile mitragliatore“; “Semianalfabeti“; “Se gli insegnanti del sud conoscessero l’italiano, capiremmo che vogliono“; “Non vogliono farsi valutare, perché valgono poco“.
Tweet offensivi e contrari ai principi deontologici
il Collegio del Consiglio territoriale dell’Ordine dei giornalisti del Lazio ai sensi dell’art.1 del Testo Unico dei doveri del giornalista, in cui è scritto: “È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ….” e ai sensi dell’art.2: “ il giornalista rispetta i diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia (comma 2)” e “applica i principi deontologici nell’uso di tutti gli strumenti di comunicazione, compresi i social network (comma 7)”, prende atto che alcune espressioni, come quelle su scritte, partite dall’account di un giornalista sono lesive dei principi fondamentali delle persone e incitano alla violenza contro gli insegnanti, in spregio alle norme che regolano il diritto di sciopero e di manifestazione.
Non è assolutamente pensabile l’aggressione verbale contro una docente che, con garbo professionale ed elevata capacità argomentativa, nella trasmissione Porta a porta, era riuscita a mettere in profonda difficoltà il presidente del Consiglio Matteo Renzi sul tema della riforma della scuola. Alle argomentazioni della professoressa Sandra Zingaretti era stato risposto con un tweet in cui il giornalista contrapponeva un “fucile mitragliatore”.