Personale

Giornata contro la violenza sui docenti il 15 dicembre, proposta ancora ferma al Senato: in vigore dal prossimo anno?

Come abbiamo scritto, il 10 ottobre la Camera dei Deputati ha approvato con 150 voti favorevoli, nessuno contrario e 107 astenuti la proposta di legge contro le violenze ai docenti, il cui primo firmatario è Rossano Sasso (Lega).

Cosa prevede il testo

Come anticipato nei giorni passati, il testo approvato introduce l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, da realizzare all’interno del ministero dell’istruzione: l’organismo si occuperà di monitorare il fenomeno della violenza, relazionarne al Parlamento e indicare allo stesso dicastero bianco le iniziative da intraprendere per migliorare i rapporti tra studenti, docenti e genitori. A questo scopo potrebbero realizzarsi dei corsi di formazione specifici per gli insegnanti e dei progetti di prevenzione del disagio giovanile.

Il provvedimento prevede anche l’introduzione della ‘Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico’, che si dovrebbe celebrare il 15 dicembre di ogni anno.

Il provvedimento dovrebbe passare adesso al vaglio del Senato. Come si legge nel sito ufficiale, è stato assegnato alla 7ª Commissione permanente (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica) lo scorso 17 ottobre 2023. L’iter non è ancora iniziato.

Le parole di Sasso (Lega)

La proposta di legge punta anche a modificare alcune norme del codice penale introducendo un’aggravante: sono, nello specifico, gli articoli 336 e 341-bis che puniscono chi esercita violenza, offende o minaccia pubblici ufficiali, di cui fanno parte docenti, dirigenti e incaricati di pubblico servizio, come, tra gli altri, gli operatori scolastici.

Entrando nei dettagli, si tratta di un inasprimento della pena fino a un terzo in più per chi esercita violenza, minaccia o offende l’intero personale della scuola. Ma se a commettere il reato è un genitore di un alunno, allora la pena può aumentare fino alla metà.

“E’ incredibile – commenta Enrico Costa di Azione – che in ogni progetto di legge che portano in Aula ci sia un’aggravante, un inasprimento di una norma penale. Non è così che si risolvono i problemi”.

Di ben altro avviso la posizione dell’ex sottosegretario Rossano Sasso, che dice: “Con l’approvazione della nostra Pdl per garantire la sicurezza del personale scolastico, si restituisce autorevolezza ai docenti. Non smetteremo mai di ripeterlo: toccare un insegnante equivale a toccare lo Stato”.

Secondo il leghista, “l’aumento dei casi di violenza contro il personale scolastico, spesso da parte di quegli stessi genitori che dovrebbero educare, richiedeva una risposta decisa. Per questo abbiamo voluto inasprire le pene per chi commette violenza fisica e psicologica nei confronti degli operatori scolastici”.

L’on. Sasso definisce infine “incredibile” il comportamento delle “sinistre e del M5S”, perché hanno “deciso di astenersi su una legge che intende restituire autorevolezza agli insegnanti”.

Redazione

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