Come sappiamo, si avvicina il 15 dicembre, che, come è stato istituito dallo scorso marzo, è la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico. Visto che cadrà di domenica, quest’anno il Ministero la celebrerà con varie iniziative oggi, il 12 dicembre.
A parlarne è stato lo stesso ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, con una lettera inviata a docenti e dirigenti con data 2 dicembre.
Quest’anno la Giornata viene celebrata il 12 dicembre alle ore 11,00, presso la sede centrale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nella sala Aldo Moro. “Questa celebrazione vuole rappresentare un riconoscimento dell’autorevolezza, dell’importanza, e della dignità di tutto il personale scolastico”, ha detto il ministro, che ha invitato a “sensibilizzare tutte le scuole sui temi posti dalla legge affinché si avviino riflessioni in ogni classe”.
Nel corso dell’evento è stato presentato innanzitutto un sondaggio del Mim, secondo cui nel 2022/2023 si sono verificati 36 episodi di violenza segnalati contro il personale della scuola, mentre nel 2023/2024 si passa a 68 episodi. Il personale coinvolto è perlopiù docente. Gli episodi già rilevati nel 2024/2025 sono 19.
Ecco le parole del ministro Valditara: “Oggi è una giornata importante, per la prima volta viene dato rilievo istituzionale al tema del rispetto nei confronti del personale della scuola. Inoltre è significativo che le numerose misure siano sostanzialmente avallate dalla popolazione. C’è consenso sul fatto che bisogna dare autorevolezza al personale della scuola”, ha esordito.
“Leggevo anni fa la traduzione italiana di ‘Leonardo e Geltrude’ di Pestalozzi. Lo cito perché da lui emerge una certa figura di insegnante, così come nel suo epitaffio. La missione dell’educatore e di tutti coloro che lavorano a scuola è straordinaria. Dovete essere consapevoli della vostra missione straordinaria. Insegnare il rispetto verso di sé e verso gli altri, diceva Pestalozzi. Credo molto nelle nuove linee guida di Educazione Civica, in cui si parla molto di rispetto”.
“Dobbiamo reintrodurre questo concetto fondamentale in una società in cui non si sa più cosa sia. Sui social prevalgono l’odio e le offese. Ci sono videogiochi in cui si uccidono le persone. Spesso la famiglia non sa più dire di no, o porre dei limiti. E quindi non educa al rispetto verso gli altri. La scuola diventa una cellula fondamentale, è un luogo strategico in cui ricostruire questo valore fondamentale”.
“Dell’autorevolezza dovete essere consapevoli voi e i vostri studenti. Bisogna che ne sia consapevole la società, la politica tutta. L’autorevolezza si dà cercando di aumentare gli stipendi del personale, con l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, con la tutela dell’Avvocatura dello Stato. Mi sto battendo per estendere l’assicurazione sanitaria a tutto il personale della scuola. Perché se non avete queste cose si pensa che valete di meno”.
“Dobbiamo ripristinare l’autorità del personale della scuola, che non è autoritarismo. Insisto sul ‘chi rompe paga’, ad esempio in casi di scuole devastate da occupazioni. La responsabilità individuale è fondamentale. La scuola come luogo dove si impara, con la mente, con le mani, con il cuore. Questa è la missione educativa della scuola”.
“La scuola è il luogo dove si fa crescere la cultura ma dove si imparano anche i valori. Parta dalla scuola la rivoluzione della gentilezza contro l’arroganza, la violenza. Dobbiamo ricreare il collegamento tra famiglia e scuola, sennò il vostro lavoro sarà sempre più difficile. La scuola è la cellula fondamentale dove la persona cresce e si completa. Credo che la Giornata del Rispetto sia la sintesi programmatica di una politica intera. Vuol dire rispettare chiunque, è il valore più importante. La scuola sia il centro nevralgico che irradia una nuova civiltà ad una società che si è persa, che ha perso il senso del rispetto e della gentilezza”.
“Ci sono tante difficoltà che incontriamo tutti. Insieme avremo la forza per vincerle, insieme ce la possiamo fare per ridare fiducia, valori, competenze e futuro ai nostri giovani”, ha concluso.
Violenza sui docenti, la nuova legge
La nuova norma, entrata in vigore il 30 marzo, interviene sui numerosi episodi di violenza nei confronti del personale della scuola, esercitati non solo dagli studenti, ma anche dai loro familiari.
L’art. 1 prevede l’istituzione con apposito decreto di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, con compiti di monitoraggio, studio, informazione e sensibilizzazione, che è al momento in corso di definizione.
L’art. 2 riguarda la promozione dell’informazione da parte del Ministero, mentre l’art. 3 istituisce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico.
Gli articoli dal 4 al 6 intervengono sul codice penale: l’art. 4, in particolare, modifica l’art. 61 c.p. (Circostanze aggravanti comuni) inserendo il n. 11-novies con un’ulteriore circostanza aggravante comune, consistente nell’”avere agito, nei delitti commessi con violenza o minaccia, in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio delle loro funzioni“.
Il successivo articolo 5 apporta modifiche all’art. 336 c.p. (Violenza o minaccia a un pubblico ufficiale) introducendo il seguente comma: “La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso dal genitore esercente la responsabilità genitoriale o dal tutore dell’alunno nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola“.
Infine, anche l’art. 6 introduce la medesima circostanza aggravante all’art. 341-bis c.p. con riferimento al reato di oltraggio a pubblico ufficiale: anche in questro caso “La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso dal genitore esercente la responsabilità genitoriale o dal tutore dell’alunno nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola“.