Lo scandalo non è parlare di omosessuali, bisessuali e transessuali per rispettarne le scelte, ma condannarli e discriminarli. È questo il fermo pensiero di Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo, proposito delle lamentele di alcuni partiti, in particolare Lega e Fratelli d’Italia, per la Circolare inviata qualche giorno fa dal ministero dell’Istruzione alle scuole per determinare il 17 maggio “occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali“.
Sull’iniziativa – che si svolgerà nella Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, come previsto da una risoluzione del Parlamento Europeo del 26 aprile del 2007 – sono stati anche molto duri Paola Frassinetti, Ella Bucalo, Isabella Rauti, di FdI, che hanno definito “sconcertante la circolare del ministero dell’Istruzione” perché si vuole “far rientrare dalla finestra quello che il Parlamento italiano ha fatto uscire dalla porta, il ddl Zan” e si “spalancano le porte delle scuole all’ideologia gender”.
L’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, sui social risponde per le rime: “Ma cosa è ‘l’ideologia gender’ chiamata in causa dagli oscurantisti della destra?”.
Quindi sostiene che le critiche alla Circolare del Ministero che invitano le scuole ad avviare delle iniziative in merito rappresentano solo di “uno spauracchio inventato per non fare formazione ai giovani contro l’omofobia”.
“Scandalosa è la discriminazione, non la sensibilizzazione dei giovani volta a combatterla”, conclude Boldrini.
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