Non si fermano le polemiche che hanno accompagnato le dichiarazioni di Lega e Fratelli d’Italia circa la Nota ufficiale del ministero dell’Istruzione per promuovere l’iniziativa del 17 maggio per la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia e che vorrebbe docenti e scuole di ogni grado, impegnati a creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Alle dichiarazioni della ex presidente della Camera Laura Boldrini, infatti, ne sono seguite altre.
“Le polemiche sollevate da Fdi e Lega contro il ministero dell’Istruzione per l’impegno profuso nella battaglia contro le discriminazioni lascia esterrefatti,” dichiarano in una nota Manuela Ghizzoni, responsabile Pd Istruzione, Università e Ricerca e Irene Manzi, responsabile Scuola.
“Parlare di propaganda gender come fanno le destre è solo una scusa per nascondere l’idiosincrasia di Fdi e della Lega di fronte alla questione dei diritti umani, del rispetto e della funzione stessa dell’istruzione. Solo con l’educazione è possibile sottrarre il nostro Paese alla cultura della sopraffazione e della discriminazione e al momento dei fatti le destre stanno dalla parte sbagliata del fronte”.
Ricordiamo infatti che FdI, nella nota congiunta a firma di Paola Frassinetti ed Ella Bucalo, responsabili del dipartimento Istruzione e della Scuola del partito, e di Isabella Rauti, responsabile dipartimento Pari opportunità, aveva usato toni e contenuti allarmati e allarmanti: “vorrebbero spalancare le porte delle scuole all’ideologia gender. Inoltre invitiamo le famiglie a prestare attenzione e a pretendere che qualsiasi iniziativa proposta dagli istituti scolastici preveda il consenso preventivo informato dei genitori“.
“Invitiamo i colleghi a tranquillizzarsi – così esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione al Senato – quella circolare altro non fa se non invitare le scuole a creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Attività fondamentali in un Paese che ogni anno registra centinaia di aggressioni e violenze a sfondo omofobo, spesso nel silenzio di certa politica e di certe istituzioni. Siamo al fianco delle scuole che vorranno aprire un dibattito lucido e serio su questi argomenti, consentendo al nostro Paese di volgere lo sguardo ben oltre il medioevo culturale a cui vorrebbero regalarci taluni“.
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