“Oggi è l’occasione per parlare di scuola per una volta senza fare la lagna”: lo dice Barbara Riccardi in occasione della Giornata Mondiale degli insegnanti e celebrata a Roma dall’associazione Culturale Network Arene, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.
L’iniziativa ha l’obiettivo di mostrare le buone pratiche della scuola italiana, piuttosto che i tanti aspetti che non vanno, e infatti vasta è la partecipazione di istituti, docenti, associazioni che cercano di innovare e costruire una scuola diversa.
Tanti gli esempi riportati da Radio24-Il sole 24 Ore che sottolinea come ci siano insegnanti al passo con i tempi in una scuola che, seppur faticosamente, sta cercando di cambiare, diventare più moderna e con docenti che hanno raccolto la sfida della scuola moderna.
“Gli insegnanti non possono più permettersi di restare fermi e arretrati. Il nostro ruolo deve essere quello di docenti attrattivi e accattivanti, non possiamo più essere cattedratici ma girovaghi fra i banchi. Il nuovo docente è quello capace di mettersi in gioco e – per così dire – sapersi sporcare prima di tutto degli altri. Io imparo da loro e loro imparano da me. Essere attrattivi significa avere una mente aperta e saper creare un’alleanza fra la scuola e la famiglia, per entrare poi in relazione con i ragazzi in uno scambio reciproco di crescita. Saper utilizzare metodi e metodologie che puntano a far fare esperienza, il fare per imparare, valorizzando le capacità degli studenti”.
Viene pure ricordato che la “Giornata Mondiale degli insegnanti cade a pochi giorni dalla chiusura delle candidature per partecipare al Global Teacher Prize che, giunto alla quarta edizione, mette in palio un milione di dollari per premiare i progetti di un insegnante speciale in un qualsiasi paese del mondo. Le candidature, aperte lo scorso 21 giugno, chiudono l’otto ottobre”, mentre sono quattro gli insegnanti italiani che nelle scorse edizioni sono entrati nella rosa dei selezionati: Daniele Manni, Daniela Boscolo, Armando Persico e appunto Barbara Riccardi.
“Non è tanto importante il fatto che si premi un insegnante, la cosa importante è puntare i riflettori sulle cose che funzionano. Perchè in Italia non siamo tanto capaci di mettere in evidenza il bello che facciamo. E questa è una bella opportunità per parlare di quello che facciamo nelle nostre scuole e nelle nostre classi. Condividerle per dire che finalmente possiamo farcela nel dare esempio anche agli altri. Anche senza grandi strumenti si può riuscire ad offrire una didattica di qualità per dare il meglio ai nostri ragazzi”.
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