Quest’anno il Ministero dell’Istruzione pare essersi “dimenticato” della ricorrenza del 3 ottobre, ovvero quando nel 2013 un naufragio fece 368 vittime a Lampedusa.
Il Ministero, negli anni scorsi, aveva sempre offerto sostegno all’iniziativa del Comitato 3 ottobre da quando il Parlamento italiano ha istituito per legge la “giornata della memoria e dell’accoglienza“.
Lo scorso giugno, così come era stato nei due anni precedenti, il Miur aveva pubblicato il bando per la selezione dei partecipanti al progetto “Porte d’Europa” e alle iniziative concomitanti con la celebrazione del 3 ottobre. I ragazzi delle scuole di secondo grado, ricorda anche Repubblica.it, sono stati chiamati a gemellarsi con un liceo europeo e a preparare elaborati e progetti destinati ad essere esposti in questi giorni nella sezione giovani del Museo della fiducia e del dialogo di Lampedusa.
Risultato: dopo mesi di lavoro le scuole che avevano aderito all’iniziativa hanno atteso invano che il ministero della Pubblica istruzione si pronunciasse sugli elaborati e assegnasse il premio, cioè la partecipazione alle manifestazioni di Lampedusa del 3 ottobre. Infatti, il Ministero non ha nemmeno insediato l’apposita commissione e dunque al bando non è stato dato alcun corso.
Il Comitato 3 ottobre, pressato da decine di scuole che chiedevano di poter andare a Lampedusa, è stato costretto a chiedere il sostegno delle altre sigle aderenti alle iniziative, dall’Unhcr ad alcune Ong e fondazioni che solo in parte hanno supplito alla mancanza di finanziamenti consentendo ad un centinaio di ragazzi di arrivare a Lampedusa.
Ieri, 2 ottobre, l’incontro con i superstiti del naufragio che anche quest’anno hanno fatto ritorno nell’isola, nella giornata del 3 ottobre il corteo fino alla porta della vita.
Ma si tratta di un’edizione ridotta e senza alcuna valenza istituzionale, dato che mancano proprio le istituzioni, dal Ministero dell’Istruzione al presidente della Repubblica.
Eppure lo scorso anno le cose erano andate in modo diverso: da sabato 30 settembre a martedì 3 ottobre vi furono workshop, incontri, faccia a faccia con migranti e superstiti, esperti e addetti ai lavori. E soprattetto, la presenza del mondo delle istituzioni.
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